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Schlein all'attacco di Meloni: "Peggio del Cav". La dem non scioglie riserve su Europee

La numero uno del Pd a Gubbio: attacco al governo, presidente del Consiglio nel mirino. E sulla candidatura dice: "E' l'ultima cosa"

Elly Schlein
Elly Schlein
19 gennaio 2024 | 16.29
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Elly Schlein arrivata stamattina a Gubbio, dove il conclave dem si tiene nell’ex convento dei Cappuccini che si è portato dietro polemiche e ironie tra docce emozionali e massaggi al cioccolato. Ieri la segretaria ha saltato la prima giornata di lavori del seminario organizzato dal gruppo Pd Camera. Perché? Era alla presentazione di un film sul disagio mentale, settore in affanno come altri della sanità. “Ho visto tante elucubrazioni su questo momento di riflessione e sulla mia presenza. Io sono arrivata oggi perché ieri sono andata a vedere un film stupendo sulla sanità mentale, Kripton”, dice la segretaria davanti alla platea dei deputati e l’organizzatrice Chiara Braga.

Attacco al governo, Meloni bersaglio principale

Poi Schlein cambia registro e passa all’attacco di maggioranza e governo. Dalla sanità, ai migranti, al fisco e il mancato ok al salario minimo, all’autonomia di Calderoli, che non è autonomia ma un “tentativo di secessione”. Quindi punge Fdi. “La Spa” di Messegue dell’hotel a Gubbio, “è chiusa e i giornali di destra dovranno magari scrivere di contenuti… e comunque non c’è niente di male sulla Spa ma penso che nessuno di noi abbia portato né il costume né la pistola… e mi raccomando nessuno rubi quadri o fermi treni. Quante ne abbiamo viste in questi mesi”.

Ma il bersaglio principale resta Giorgia Meloni. In attesa del duello tv e chissà magari quello da capolista alle europee. Schlein sceglie il frontale: "Meloni ha superato Berlusconi: questi attacchi al diritto di inchiesta che nemmeno con l’editto bulgaro…Bisogna inventare altri tipi di editti, non so se editti ungheresi. Sono attacchi non degni di una democrazia. Solidarietà a Report".

Nessuna novità su candidatura alle europee

Nessun accenno ad europee e candidature come era nelle premesse. Ma ai cronisti che le chiedono sui tempi della decisione, Schlein risponde che una accelerazione non è in vista. Anzi. “La candidatura? Non c'è nessuna novità. Resta l'ultima cosa. Io sono stata chiara sin dall’inizio. Prima il progetto, poi la squadra e per ultimo...", risponde dopo aver incontrato i cittadini di Cantiano, comune del pesarese colpito dall’alluvione nel 2022.

Insomma, nulla in vista in tempi ravvicinati. Con buona pace degli interventi a cadenza quotidiana di dirigenti che tra consigli a non correre (la maggioranza) e a farlo (in pochi) la sollecitano a mettere un punto fermo. In un senso o nell’altro. Una data utile poteva essere di sabato sabato prossimo 27 gennaio, Giorno della Memoria. Schlein sarà a Cassino - in una data e un luogo simbolici - per una prima tappa di avvio della campagna elettorale verso le europee.

Oppure l’idea piuttosto di un confronto in Direzione. Dice Toni Ricciardi, deputato Pd: “Se Schlein si candida bisogna chiederlo a lei e decidere negli organismi di partito. Noi siamo un partito in cui ci sono organismi in cui si discute, si vota e si decide”.

Le parole su Europa e Medio Oriente

Schlein a Gubbio parla ovviamente di Ue e politica estera visto l’odg della riunione. E continua a chiedere uno sforzo maggiore all’Europa. Su Medio Oriente e su Ucraina. “Continueremo a insistere con il supporto Ucraina senza ambiguità ma serve un ruolo politico e diplomatico più forte dell’Europa. A marzo al congresso del Pse dovremo discutere di questo”.

E sul Medio Oriente aggiunge: “Dobbiamo porci la questione di evitare di alimentare questi conflitti, di evitare l'invio di armi e l'esportazione di armi verso i conflitti, verso il conflitto in Medio Oriente, in particolare in questo caso ad Israele. Perché non si può rischiare che le armi vengano utilizzate per commettere quelli che si possano configurare come crimini di guerra”.

Neofascismo, la proposta di legge dem

Quindi un accenno anche alla volontà di portare avanti la proposta di legge per lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste e sul fine vita dopo l’episodio del voto in Veneto che ha coinvolto una consigliera dem. “E’ una ferita che ci sia stato anche un voto del Pd. Se il gruppo ti chiede di uscire dall'aula per non contribuire all'affossamento della legge, è giusto farlo”.

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