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Salvini: "Fase 2? Diciamo basta, fateci uscire"

Il leader del Carroccio: "Da Conte solo accenni vaghi, ma attività chiuderanno e porteranno libri in tribunale"

Fotogramma /Ipa
Fotogramma /Ipa
26 aprile 2020 | 23.08
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"Dopo 47 giorni diciamo basta, fateci uscire, fateci lavorare". Così Matteo Salvini, intervendo su Facebook, dopo la conferenza stampa del premier Giuseppe Conte, con le nuove misure per il 4 maggio. "Se non ci ascoltano ci faremo sentire, con i guanti e le mascherine torneremo a farci sentire, fuori dai social", continua il leader leghista puntando il dito contro il governo. "C'è qualcosa - sottolinea - che non torna, c'è qualcuno che sta sentendo altri e non il popolo italiano". "Ci devono permettere di tornare a vivere e noi lo otterremo. Se ci sarà bisogno di uscire di casa per riprenderci la nostra libertà lo faremo", attacca Salvini.

"Abbiamo ascoltato, abbiamo collaborato, abbiamo suggerito, abbiamo criticato educatamente - continua il leghista -, ora basta, dopo 47 giorni di reclusione, possiamo dire, a nome di milioni di italiani, basta. Fateci uscire, fateci guadagnare, fateci lavorare, fateci tornare a fare una vita". Il leader del Carroccio attacca sulle autocertificazioni: "Abbiamo capito che ancora questa settimana occorrono le autocertificazioni e ancora per tutta l'altra settimana, basta, non se ne può più, ci costringono ad andare in giro ancora con la 24ore, con le autocertificazioni". "Il governo si deve fidare degli italiani, vorrei tornare a guadagnare, tornare a lavorare, tornare a sperare", dice ancora.

"Stasera ci aspettavamo di più e di meglio, onestamente, come in altri paesi europei, date, certezze, sicurezze, garanzie, e invece solo accenni vaghi e quindi si capisce perché da due ore ci siano i telefoni sono impazziti, le chat impazzite, i social impazziti", spiega ancora il leader della Lega, che poi annuncia: "Noi, venerdì primo maggio, come Lega presenteremo un piano per la ricostruzione nazionale, economica, civile, culturale e morale".

"Ma al governo qualcuno ha capito che molte di queste attività commerciali, se va avanti così, non riapriranno, che molti porteranno i libri in tribunale, che se si va avanti con questa incertezza ci sarà il fallimento, la chiusura di migliaia di aziende e la perdita di il lavoro. Perché non riaprire subito, da domani, in sicurezza alcune filiere fondamentali", si domanda il leader della Lega.

E ancora: "Non una parola sul turismo, il turismo che è il 15% del prodotto interno lordo, di turismo vivono 5 milioni di Italiani, molti dei quali stagionali, è invece non una parola dal presidente dal governo sul comparto del turismo". "Addirittura - lamenta - solo a giugno bar e ristoranti potranno riaprire, ma perché non riaprire subito quelli che sono in grado di garantire distanze, sicurezze, pulizia, tutela della vita e della salute?", chiede Salvini.

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