Messa in liquidazione la Digistart srl, fondata con Marco Carrai
di Vittorio Amato
Quasi 800mila euro. A tanto ammonta l'imponibile dichiarato da Matteo Renzi
nel 2019 e relativo al periodo d'imposta 2018. Spulciando le sue ultime dichiarazioni dei redditi depositate in Parlamento e pubblicate on line, si scopre, infatti, che il leader di 'Italia Viva', diventato senatore alle ultime politiche, ha guadagnato 796mila 281 euro, rispetto alle 29mila 315 euro percepite l'anno d'imposta precedente. Oltre 700mila euro in più nel portafoglio in un anno.
Renzi ha firmato la sua 'dichiarazione per la pubblicità della situazione patrimoniale' l'8 dicembre scorso. Nel documento il fondatore di Iv attesta che ''in rapporto all'ultima dichiarazione presentata'' sono intervenute alcune 'variazioni': la cessione, il 27 maggio scorso, di "due unità immobiliari'' a Pontassieve, in provincia di Firenze, di cui aveva il "possesso al 50%'', ovvero, riferiscono nel suo entourage, la casa e la tavernetta annessa; la liquidazione della 'Digistart srl' con sede a Firenze, che vedeva l'ex premier socio con una quota da 10mila euro. Tra le 'variazioni', inoltre, è menzionato l'incarico di liquidatore della stessa 'Digistart', l'azienda fondata con Marco Carrai e che non ha mai operato, come precisato dallo stesso Renzi. Al netto della vendita dei due fabbricati a Pontassieve, nel 'portafoglio' di Renzi restano le quote di fabbricati e terreni tra Firenze e la sua città natale, Rignano sull'Arno.
Nel dettaglio, come certificato dalla dichiarazione dei redditi precedente, ovvero relativa al periodo d'imposta 2017, l'ex rottamatore possiede il "22,5% di un fabbricato e di terreni" a Rignano sull'Arno; il "50% di un fabbricato e di un terreno a Firenze". Sempre a Rignano sull'Arno Renzi ha poi il 2,5% della nuda proprietà di "un fabbricato e di un terreno". Il leader di 'Iv' ha mantenuto anche la 'Mini Cooper SD', immatricolata nel 2018.