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Rai, il tempo stringe

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)
11 settembre 2018 | 06.49
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Per ora la strada è ancora in salita sulla presidenza Rai, ma potrebbe sbloccarsi nei prossimi giorni. In settimana, infatti, la partita dovrebbe finalmente chiudersi, con il via libera al nome di Marcello Foa, a quanto apprende l'AdnKronos dai vertici del Movimento 5 stelle. "La Rai non può restare più a lungo senza presidenza", il ragionamento.

Lo stallo dura dal primo agosto, quando l'ex giornalista de 'Il Giornale' ha incassato la maggioranza dei voti (22) senza però raggiungere il quorum richiesto (27). A pesare, le divisioni interne al centrodestra, con la Lega determinata a puntare tutte le sue fiches su Foa e Fi disponibile a cedere solo in caso di un accordo complessivo, che comprenda oltre alle nomine dei direttori di tg, anche la scelta dei governatori alle prossime regionali (dall'Abruzzo alla Basilicata alla Calabria) e l'elezione dei vertici del Csm in scadenza.

Nonostante i rumors parlino di un accordo di massima a portata di mano tra Carroccio e azzurri su Foa, l'incontro chiarificatore tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi ancora non ci sarebbe stato. Nessuno esclude che tra i due ci siano stati contatti telefonici. Decisa a non mollare la presa sul suo candidato, la Lega presenterà alcuni pareri legali positivi per respingere le accuse mosse del Pd di ''illegittimità di un nuovo voto in Commissione su Foa''.

In casa 5 stelle resta il malumore per il protagonismo di Salvini anche in questa vicenda, ma i grillini fanno trapelare la disponibilità a chiudere su Foa pur di sbloccare l'impasse e dare una guida alla principale azienda pubblica della cultura.

Il presidente della Vigilanza Rai, Alberto Barachini, ha convocato per le 8.30 di giovedì mattina la commissione, ma senza una riunione del cda di viale Mazzini (cui spetterà indicare il nome del presidente da votare) non si uscirà dallo stallo. Barachini insisterà sulla necessità di un candidato unitario e ricorderà al governo che sulle nomine, in base alla legge sulla governance Rai, una volta eletto il presidente, è compito dell'ad scegliere i direttori di testata, sui quali, inoltre, deve essere espresso il parere vincolante dei due terzi della maggioranza nel cda.

Giovedì, sul tavolo della Vigilanza Rai le audizioni dei ministri dell'Economia, Giovanni Tria e del Lavoro Luigi Di Maio proposte dalla presidenza per chiedere il rispetto delle regole sulle nomine (ad horas manca una data per i colloqui) e la lettera inviata al cda per chiedere che venga trovata una soluzione urgente e condivisa allo stallo fino a quel momento si attenga solo all'ordinaria amministrazione.

All'ordine del giorno anche i regolamenti sulla par condicio per le regionali, a cominciare dal voto in Trentino Alto Adige, e il caso dell'Usigrai che ha denunciato la Rai di aver violato il contratto di servizio. Nonostante la bocciatura in Commissione il primo agosto, l'ex giornalista de 'Il Giornale' è rimasto nel cda e come consigliere più anziano sta già svolgendo il ruolo di presidente pro tempore.

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