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Prescrizione, botta e risposta Bonafede-Pd

"In vigore dal 1ç gennaio, effetti processuali non si avranno prima del 2024". Ma i dem replicano: "Non è così, procedimenti si allungheranno"

(Fotogramma /Ipa)
(Fotogramma /Ipa)
11 dicembre 2019 | 12.10
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"Da parte mia non c'è alcuna volontà di scontro". Lo dice il ministro delle Giustizia, Alfonso Bonafede, parlando con i cronisti alla Camera. "Mi dicono che ci sono delle proposte, le vaglierò insieme alle forze politiche", aggiunge spiegando che, però, al momento non è stato ancora fissato un vertice di maggioranza sulla prescrizione. E' fermo sul no al rinvio dell'entrata in vigore della prescrizione? "Sono fermo sul fatto che il 1° gennaio c'è una svolta importante". E comunque, osserva, "il 1° gennaio in termini concreti non succede nulla perché effetti processuali non si avranno prima del 2024. Questa maggioranza ritiene che entro il 2024 si possa varare una norma per accelerare i processi? Io dico si sì".

"Il ministro Bonafede - sottolinea il capogruppo Pd in Commissione Giustizia alla Camera, Alfredo Bazoli - continua a sostenere che gli effetti dell'entrata in vigore della nuova prescrizione si produrranno solo tra qualche anno. Purtroppo non è così". "Dal 1° gennaio tutte le indagini e i processi su nuove ipotesi di reato sfrutteranno l'intera durata della prescrizione, oggi prevista per i tre gradi di giudizio, per arrivare alla sola sentenza di primo grado. I procedimenti saranno destinati fatalmente ad allungarsi in modo corrispondente. Non solo, ma i processi di appello su fatti post 1 gennaio avverso patteggiamenti o giudizi immediati, che arriveranno a breve, non potendo più prescriversi, finiranno fatalmente in coda a tutti gli altri. Ulteriore allungamento patologico che si produrrà in tempi brevissimi".

"Occorre una soluzione immediata, l'entrata in vigore il 1 gennaio produrrà guasti fin da subito. In assenza di un accordo di governo il Pd non potrà restare a guardare”.

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