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Premierato, bagarre in Senato: Aula sospesa, opposizioni occupano i banchi del governo

Alta tensione e sventolio di tricolori e cori dell'Inno nazionale tra i banchi. Opposizioni all'attacco dopo gli scontri di ieri alla Camera

Le senatrici di opposizione nei banchi del governo a Palazzo Madama - Adnkronos
Le senatrici di opposizione nei banchi del governo a Palazzo Madama - Adnkronos
13 giugno 2024 | 13.17
LETTURA: 2 minuti

Bagarre e alta tensione oggi, 13 giugno, al Senato dove si discute la riforma del premierato. L'Aula è stata sospesa fino alle 14 dopo che i senatori delle opposizioni hanno sventolato il tricolore dai loro banchi e la maggioranza ha risposto intonando l'Inno di Mameli. Il tutto tra urla e accuse reciproche tra forze di governo da un lato e Pd, M5S e Avs dall'altra. La protesta ha poi visto i senatori scendere al centro dell'emiciclo, con la senatrice del M5S, Alessandra Maiorino, che ha sventolato il tricolore a due passi dal ministro Luca Ciriani. A quel punto, la presidente di turno, Licia Ronzulli, ha deciso di sospendere l'Aula.

Occupati i banchi del governo

A lavori ancora fermi le senatrici delle opposizioni hanno preso posto sui banchi del governo, dove sedevano i ministri Elisabetta Casellati e Luca Ciriani. Una occupazione, per protesta, dopo le tensioni della mattinata, che registra il tentativo dei commessi di Palazzo Madama di riportare all'ordine.

Alta tensione dalla mattina

Già dalla mattina il presidente di turno Gian Marco Centinaio era intervenuto cercando di calmare gli animi in Aula con i malumori delle opposizioni che lamentavano il termine del tempo a disposizione per gli interventi. "Non tirate troppo la corda", dice il capogruppo della Lega Massimiliano Romeo, rivolto ai banchi di Pd, M5s e Avs. "C'è stato un accordo in capigruppo - ricorda il leghista - cerchiamo di rispettarlo, dobbiamo arrivare al voto martedì prossimo e di questo passo non finiamo con gli emendamenti".

A creare tensione anche i numerosi interventi di Pd e del M5S che hanno più volte ricordato quanto successo ieri alla Camera. "Una aggressione fascista" da parte di chi "dice 'credere, obbedire e combattere'", ha attaccato la pentastellata Alessandra Maiorino. "Per ogni voto, ne mancano cento, ci prenderemo il tempo per le dichiarazioni di voto e se non ce lo darete ce lo prenderemo", avverte il capogruppo M5S, Stefano Patuanelli.

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