La politica raccontata agli investitori tramite i report settimanali, che hanno registrato i dieci mesi che sconvolsero l'Italia. "La tempesta perfetta" è il titolo del volume firmato da Patrizio Perlini e Alberto de Sanctis, pubblicato dall'editore Giubilei Regnani e Utopia, società specializzata in relazioni istituzionali, comunicazione, affari legali e lobbying.
Come spiega il presidente di Utopia, Giampiero Zurlo, "'La tempesta perfetta' è il nostro racconto degli ultimi dieci mesi di politica italiana ai grandi investitori internazionali, alle grandi imprese. E' l'insieme dei nostri report settimanali di analisi, con i quali i nostri analisti politici hanno tentato di dare alle imprese uno strumento di navigazione, una bussola, al fine di consentire loro di orientarsi nel tempestoso mare della politica nazionale".
Zurlo rileva che in Italia "il rischio regolatorio è considerato dalle aziende come il primo fattore che impatta sui risultati del business e nelle scelte degli stessi consumatori. Per questo, l'analisi degli scenari politico istituzionali è un elemento fondamentale, per le aziende che ci chiedono quotidianamente dove va l'Italia". Alla tavola rotonda organizzata per la presentazione del libro nella sede di Utopia, hanno partecipato il sottosegretario alla Difesa Raffaele Volpi (Lega) e la presidente della commissione Esteri della Camera, Marta Grande (M5S).
Grande, in particolare, ha sottolineato che quello di superare il rischio regolatorio è fra le priorità di questo governo "grazie ad una semplificazione che verrà portata avanti, con grande vantaggio per imprese e cittadini. Vogliamo arrivare ad avere un Paese che sia ospitale per le aziende italiane e straniere. Abbiamo solo bisogno di tempo per farlo. Il nostro piano è per cinque anni e piano piano arriveremo a quegli obiettivi".
L'esponente di governo leghista ha sottolineato che nel marzo scorso, con le elezioni politiche che hanno portato poi all'esecutivo Lega-M5S "non è la politica che semplicemente è cambiata, bensì è la gente che ha fatto la sua scelta... Una scelta che magari è più popolare dei tanti che si richiamano al Partito popolare. Di sicuro siamo entrati in un'era in cui la politica non è più catalogabile".
E' questo, forse, che sembra preoccupare l'Europa? "Anche noi -ha concluso Volpi- siamo preoccupati... Ma hanno visto cosa succede, in Spagna, in Francia? Forse c'è qualcuno in Europa che dovrebbe preoccuparsi... della preoccupazione della gente per questo tipo di Europa".