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Piano 'salva-casa', governo studia decreto. Opposizioni: "No a condono"

La riunione del Consiglio dei ministri dovrebbe slittare a venerdì

Case a Roma
Case a Roma
21 maggio 2024 | 06.43
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Il decreto casa si appresta ad arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri. La riunione del Cdm, inizialmente prevista per oggi dovrebbe slittare a venerdì mattina, anche se non c'è ancora l'ufficialità. All'ordine del giorno ci sarà anche il dl, annunciato dal vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, con la promessa di 'sanare' tutte le piccole irregolarità - dai soppalchi alle verande, ma non solo - che riguardano, secondo uno studio del Consiglio nazionale degli ingegneri citato dal Ministero delle Infrastrutture, "quasi l'80% del patrimonio immobiliare". "Il salva casa è una scelta concreta e responsabile a vantaggio di milioni di proprietari che così potranno regolarizzare piccole anomalie", afferma Salvini, rivendicando come il governo italiano scommetta "sul taglio della burocrazia e sulla ragionevolezza", mentre "l'Europa a trazione socialista" pensa "a nuove tasse sul patrimonio immobiliare". Il provvedimento incassa un cauto placet anche dell'altro vicepremier e leader di Forza Italia, Antonio Tajani: "Vedremo il testo definitivo - ha dichiarato il segretario azzurro -, ma mi pare si stia andando nella giusta direzione".

Per Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, l'approdo in Cdm del decreto sulla casa rappresenta "una buona notizia" e "consentirà finalmente di valutare nel merito un testo sul quale finora si è sin troppo lavorato con la fantasia". Il giudizio dell'associazione dei proprietari di immobili "sarà di favore", spiega Spaziani Testa, se il testo "rispecchierà quanto illustrato alla Confedilizia e ad altre organizzazioni nella riunione al Ministero delle infrastrutture del 4 aprile scorso: se, quindi, si tratterà di un provvedimento mirato a risolvere le numerose situazioni di ostacolo alla commerciabilità dei beni dovute a piccole irregolarità".

Intanto però sale la protesta delle opposizioni che bocciano il decreto casa parlando apertamente di 'condono'. "Lo storytelling di Salvini sul fantomatico piano 'salva-casa' ha del grottesco: ci rimanda a una visione fiabesca, citando 'camerette', 'finestrelle' e piccole irregolarità. Tutte cose che oggi possono essere sanate benissimo con le leggi attualmente in vigore. Purtroppo, più Salvini si espone su questo suo roboante piano, più si sente puzza di condono anche a distanza di chilometri", attaccano in una nota i parlamentari M5S delle Commissioni Ambiente-Lavori Pubblici di Camera e Senato.

"Il governo Meloni, bisogna ricordarlo a chi fischietta facendo finta di nulla - incalzano i pentastellati -, ha tagliato i fondi del Pnrr destinati alla rigenerazione urbana. Quindi Salvini sta proponendo agli italiani del buon vino, dimenticando però che il suo governo ha sradicato la vite. Aspettiamo il testo con grande curiosità, certo è che i presupposti non sono proprio incoraggianti". Parole a cui la Lega replica puntualizzando che "i fondi Pnrr dedicati all'housing non sono stati tagliati": "Ennesime menzogne dei grillini, famosi per volere un'Italia fatta di sussidi, manette per tutti, banchi a rotelle e nessuna opera pubblica", ribatte il partito di Salvini.

Fortemente contrario al decreto casa anche il Pd, che ha presentato un'interrogazione al ministro delle Infrastrutture per chiedere di utilizzare il Repower Eu a sostegno dell'edilizia residenziale pubblica: "Se Salvini la smettesse di fare l'avvocato difensore di Toti e si occupasse un po' meno di promettere condoni di qualunque tipo, avrebbe ben altro da fare per salvare le case degli italiani: c'è da mettere a frutto gli investimenti del Repower Eu, 1,4 miliardi di euro per la riqualificazione energetica delle abitazioni di edilizia pubblica e sociale e contro la povertà energetica di persone a basso reddito", dicono Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera, e i componenti dem della Commissione Ambiente di Montecitorio. Per Carlo Calenda, numero uno di Azione, il decreto casa non funzionerà mai: "E' una di quelle cose fatte per le elezioni, nessuno farà i decreti attuativi".

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