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Migranti, Miccio (Emergency): "Con stop a protezione speciale solo più irregolari"

La presidente boccia la linea dura del Governo. "E' solo propaganda. I flussi si gestiscono con nuove vie legali d'accesso. Valori fondanti della nostra Repubblica smantellati a colpi di decreti"

Rossella Miccio, presidente di Emergency (foto di Marco Novello)
Rossella Miccio, presidente di Emergency (foto di Marco Novello)
15 aprile 2023 | 16.25
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"Una scelta assurda non solo dal punto di vista della tutela dei diritti umani ma anche da quello pratico perché avrà una sola conseguenza: l'aumento del numero di 'irregolari' nel nostro Paese. Insomma, invece di gestire il fenomeno migratorio, si continuano a creare criticità". E' una bocciatura senza appello quella di Rossella Miccio, presidente di Emergency, alla linea dura del Governo Meloni con la stretta sulla protezione speciale, contenuta in un sub-emendamento presentato dalla maggioranza al dl Migranti all'esame del Senato. "Siamo molto preoccupati perché i flussi migratori vanno gestiti con la creazione di ulteriori vie legali d'accesso e non certo con la loro restrizione", dice all'Adnkronos, puntando il dito contro "misure senza senso che non aiuteranno a risolvere il problema perché chi ha bisogno continuerà a scappare, semplicemente creeremo sempre di più illegalità".

Sull'abolizione della protezione speciale c'è il pressing della Lega. "Era diventata una sanatoria, un pull factor di immigrazione", dicono dal Carroccio. "Ormai qualsiasi cosa viene definita un pull factor - replica Miccio -, nessuno si occupa, però, dei 'push factor', ossia del perché le persone cerchino di venire in Europa. Anche perché, è questo è un mito che dovremmo sfatare, la stragrande maggioranza di chi sbarca sulle nostre coste non vuole restare in Italia". Senza contare, avverte la presidente di Emergency, che "lo stesso Governo nel Def valuta positivamente l'impatto che può avere sull'economia italiana l'arrivo dei migranti. E' davvero una questione di pura propaganda. Sulla pelle di persone che cercano solo un futuro".

Dalla stretta su ong e protezione speciale all'ampliamento degli accordi con i Paesi del Nord Africa. "Accordi su cui noi siamo assolutamente contrari - dice Miccio -. Invece di invertire questa tendenza, Italia ed Europa puntano a estendere queste intese ad altri Paesi: è una misura non razionale. Abbiamo visto a cosa ha portato in Libia, milioni di nostre tasse spesi per renderci complici di violenze e abusi, senza, peraltro, far diminuire i flussi". Il rischio "assolutamente concreto" è di un arretramento sul fronte dei diritti. "Abbiamo assistito alla dichiarazione dello stato di emergenza, salvo sentire poi dal nostro ministro dell'Interno che si tratta di 'un'emergenza in senso tecnico'. Non si capisce cosa sia se non un'ulteriore restrizione dei diritti e un abuso di potere - avverte Miccio -. Stiamo smantellando i valori fondanti della nostra Repubblica a colpi di decreti".

Life Support, la nave di Emergency, intanto resta in mare. "Continua a svolgere la sua missione: salvare vite umane. Da tempo diciamo che colmiamo un vuoto, quello lasciato dagli Stati europei nel Mediterraneo centrale. La Guardia costiera in queste settimane ha dimostrato di voler salvare quante più vite possibile, ma non è sufficiente perché le persone continuano a morire in mare o a essere riportate in Libia. Questo significa che gli assetti in campo non bastano, noi vorremmo essere considerati una risorsa, non un antagonista della nostra Guardia costiera". In mare come in terra, dove Emergency continua il proprio lavoro: in Italia con "i nostri ambulatori fissi e mobili perché a chi arriva vengono spesso negati diritti fondamentali come l'accesso alle cure" e nel resto del mondo perché "sappiamo quanto i bisogni continuino ad aumentare. Dal nostro punto di vista faremo di tutto per far rispettare principi fondamentali di umanità, che non hanno colore politico". (di Rossana Lo Castro)

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