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Migranti, Johansson a Lampedusa: "Nessun Paese Ue deve essere lasciato solo

La commissaria Ue: "Uniti siamo più forti, colpita da gestione hotspot". Piantedosi: "Non esistono soluzioni miracolose per risolvere fenomeno"

(Foto dal sito del ministero dell'Interno)
(Foto dal sito del ministero dell'Interno)
04 luglio 2023 | 12.52
LETTURA: 3 minuti

"Nessuno Stato membro deve essere lasciato solo ad affrontare il fenomeno della migrazione: se uniti siamo molto più forti. Il nostro accordo è un importante passo in avanti, si tratta di una legislazione solida che ci dà una base solida". Così la commissaria europea agli Affari Interni Ylva Johansson in conferenza stampa dopo la sua visita all'hotspot di Lampedusa con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi.

"Sono particolarmente colpita dal lavoro che viene fatto qui, a Lampedusa, ogni giorno, da tutti coloro che lavorano per offrire le condizioni migliori a chi arriva su quest'isola. E ringrazio il governo, le associazioni, la Guardia costiera e la polizia. Grande lavoro anche della Croce rossa che in pochissimo tempo ha migliorato questo hotspot", ha affermato.

"L'Italia è sempre sotto una fortissima pressione migratoria e quest'anno sono arrivati più di 65mila migranti e molti di questi a Lampedusa. L'Italia ha anche varato una nuova legislazione e ho visto come la Croce Rossa ha migliorato le condizioni dell'hotspot in pochissimo tempo. Ma una cosa bisogna dirla: questa non è solo una sfida italiana ma europea. Non siete da soli", ha sottolineato.

"Siamo molto soddisfatti dai risultati dell'ultimo consiglio a Bruxelles. Abbiamo raggiunto una maggioranza solida e questo è molto importante. Molti dicono che adesso è impossibile raggiungere un compromesso ma in realtà è stato un grande successo che ci siano solo due Paesi che si siano opposti ed è anche normale che ciò avvenga", ha detto ancora Johansson aggiungendo: "Quando si vota succede che si ricevano dei no ma l'importante è che la maggioranza sia solida. La proposta prevede che ci siano ricollocamenti ma che non siano obbligatori, ciò che invece è obbligatoria è la solidarietà. Bisogna essere lì quando un Paese è sotto stress come è successo con la Polonia".

L'Unione europea "vuole fare di più dal punto di vista finanziario" ma questo "non è sufficiente se non è supportato da una legislazione europea. Qualche settimana fa a Lussemburgo c'è stata una svolta: abbiamo potuto varare la prima parte di una legislazione e abbiamo raggiunto un supporto stabile, con qualche piccola eccezione", ha quindi affermato.

Piantedosi

"Io credo che la funzione di hotspot per Lampedusa è ineliminabile. Tendenzialmente penso che avrà sempre questa vocazione di luogo di primo approdo da alleggerire in tempi sempre più brevi con i trasferimenti", ha detto dal canto suo Piantedosi ringraziando "la commissaria Ue Ylva Johansson per la sua presenza oggi, qui a Lampedusa. Una presenza che prendiamo come un segno e che è stata preceduta e verrà seguita da atti europei per supportare l'Italia nel suo essere paese di primo ingresso".

"Rimaniamo convinti della necessità di combattere senza alcun condizionamento i traffici internazionali di esseri umani e questo obiettivo sarà sempre al primo posto e so che le istituzioni europee vogliono condividerlo con l'Italia", ha detto ancora il ministro.

"Non esistono soluzioni miracolose per risolvere il fenomeno delle migrazioni me stiamo costruendo qualcosa che possa consentire una gestione più ordinata di questo fenomeno che mette insieme aspetti umanitari ma anche di sicurezza come la gestione di fenomeni come la tratta", ha sottolineato Piantedosi.

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