Nonostante le posizioni diverse, la presidente del Consiglio auspica che si possa comunque marciare uniti
La crisi in Medio Oriente al centro della telefonata tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. In un quadro ad altissima tensione - dopo l'attacco missilistico dell'Iran contro Israele e con le azioni israeliane contro Hezbollah in Libano - la presidente del Consiglio oggi 3 ottobre avrebbe auspicato unità e coesione - raccontano i beninformati - da parte di tutte le forze politiche in questo difficile frangente internazionale.
Ben consapevole di come nell'opposizione si registrino sensibilità e posizioni diverse, Meloni confida si possa comunque marciare uniti, per senso di responsabilità e a maggior ragione considerando il ruolo che l'Italia riveste, al timone del G7. La premier, a quanto si apprende, non dovrebbe sentire da qui in avanti altri leader di opposizione, da Conte a Bonelli passando a Fratoianni, Renzi e Calenda: ha parlato con la leader del maggior partito del centrosinistra affinché anche agli altri arrivasse il suo messaggio di unità.
Dopo la riunione del G7 - con la condanna dell'attacco iraniano e l'impegno comune per una soluzione diplomatica - continuano i contatti della presidente del Consiglio con alleati e partner internazionali. Bocche cucite a Palazzo Chigi su chi stia sentendo - l'ultima telefonata resa pubblica è quella di martedì scorso con il primo ministro libanese Najib Mikati-, ma chi l'ha vista in queste ore la descrive impegnatissima e fortemente preoccupata per un conflitto che allarga le sue ombre e che, a distanza di un anno da quel drammatico 7 ottobre, non accenna a spegnersi.
Mentre il tavolo del governo sulla crisi mediorientale resta convocato in forma permanente -continui i contatti con Farnesina e Difesa-, oggi Meloni ha ricevuto a Palazzo Chigi anche il Presidente della Repubblica del Kyrgyzstan, Sadyr Japarov, con cui ha siglato alcune intese, in particolare sul fronte della giustizia e della cultura.