La leader di Fdi sulle indiscrezioni su frizioni con la Lega per le prossime elezioni regionali: "Non è stato definito nulla, ci dobbiamo rivedere"
''Ci dobbiamo vedere con Salvini. Sono stati stipulati dei patti. E i patti, per me, non c'è bisogno di rimetterli in discussione. Noi li rispettiamo''. Lo dice Giorgia Meloni, ospite di 'Radio24', parlando delle indiscrezioni su frizioni con la Lega sulle prossime regionali, a cominciare da Campania, Toscana e Puglia.
Proprio circa "il nome di Susanna Ceccardi", europarlamentare della Lega come candidata governatrice della Toscana, "è stato citato dalla stampa, ma onor del vero non è mai stato fatto tra di noi. Abbiamo delle idee, di nomi ne sono stati fatti tanti, quello della Ceccardi è nel novero delle possibilità, ma non è stato definito nulla. La Toscana è una delle Regioni per le quali bisogna rivedersi, è rimasta aperta". E aggiunge: "Escludo che Salvini abbia fatto patti con Renzi per regalargli la Toscana... Sono ricostruzioni giornalistiche...''.
Oggi Meloni volerà negli Usa dove parteciperà, a Washington, alla 68/ma edizione del 'National Prayer Breakfast' con il presidente degli States, Donald Trump. "E' importante avere buone relazioni con tutti. Fratelli d'Italia ha lavorato da tempo alla costruzione di una fitta rete di relazioni internazionali. E devo dire con buoni risultati: siamo in Europa, nell'Ecr. Abbiamo lavorato per costruire una rete di conservatori in Europa e confrontarla anche con i Repubblicani americani e tutti quei movimenti che condividono con noi sfide comuni", ha spiegato.
E, parlando del caso Orban nel Ppe, ha sottolineato: "Io credo che il fatto di aver sospeso la decisione su Orban sia un modo anche per il Ppe di chiarirsi al suo interno. Il Ppe, infatti, è diviso tra chi vuole un'alleanza verso destra e chi vuole un'alleanza verso sinistra. E' spaccato e deve decidere cosa fare della sua vita...". Se dovesse fare delle ''scelte alternative'', "è evidente che la famiglia naturale di Orban sarebbe quella dei Conservatori, dove siamo noi in Europa".
FOIBE - All'Adnkronos Meloni ha poi parlato poi del caso del convegno organizzato al Senato della Repubblica dall'Anpi 'Il fascismo di confine e il dramma delle foibe', sottolineando come "rappresenta senza dubbio l'ennesima occasione, dal chiaro intento revisionista, di voler minimizzare o provare a giustificare la violenza contro gli italiani"."E' un vero e proprio oltraggio agli esuli istriani e dalmati infoibati vittime dell’odio comunista e, ancor più grave, che il tutto avvenga all’interno di un’Istituzione. Non è accettabile - continua la Meloni - che ancora ci sia bisogno di rimarcare che le foibe non sono state un dramma ma un crimine i cui colpevoli troppo spesso non hanno pagato. Anpi senza vergogna".