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Mar Rosso, Meloni: "Missione difensiva con Ue per garantire libertà navigazione"

La premier al Tg1: "Dal canale di Suez passa il 15 per cento del commercio mondiale"

Giorgia Meloni (Fotogramma)
Giorgia Meloni (Fotogramma)
28 gennaio 2024 | 20.37
LETTURA: 2 minuti

"Rischiano di esserci conseguenze se noi non difendiamo la libertà di navigazione. Dal canale di Suez passa il 15 per cento del commercio mondiale, nella migliore delle ipotesi bloccare quei mercantili vuol dire aumentare il costo dei prodotti che devono arrivare sul nostro mercato: non lo possiamo permettere, quello che stiamo facendo è promuovere, insieme alla Unione europea, una missione difensiva" in Mar Rosso "per garantire la libertà di navigazione". Lo ha affermato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, in un'intervista al Tg1.

Conferenza Italia-Africa

L'obiettivo della Conferenza Italia-Africa, ha sottolineato la premier, "è presentare ai Paesi africani la nostra visione di sviluppo dell'Africa, quella che è alla base del Piano Mattei: significa un approccio nuovo, non predatorio, non paternalistico ma neanche caritatevole, un approccio da pari a pari per crescere insieme".

"Abbiamo stabilito delle materie prioritarie sulle quali lavorare - ha spiegato - e dei Paesi nei quali avviare i primi progetti. E poi vogliamo chiaramente dialogare e collaborare anche con tutti gli altri" non presenti al vertice di Roma. "I vantaggi per l'Italia sono innumerevoli, tutto quello che accade in Africa in qualche modo ci coinvolge, dalla migrazione, alla sicurezza, passando per le catene di approvvigionamento. Per noi è fondamentale uno sviluppo adeguato del Continente africano".

Migranti

Sull'immigrazione la premier ha osservato che "l'approccio europeo è cambiato completamente sul tema migratorio. Quando siamo arrivati si parlava solo di come redistribuire i migranti irregolari, oggi si parla solo di difendere i confini esterni ed è un nostro merito. Credo che l'approccio che abbiamo avviato con la Tunisia sia giusto, si cominciano a vedere i primi risultati, ma è un lavoro enorme che va fatto giorno per giorno e sul quale non bisogna mollare la presa, per cui quello che abbiamo fatto in Tunisia va replicato anche con molte altre nazioni e ci stiamo lavorando".

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