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Manovra 2023, opposizioni all'attacco: cosa dicono M5S, PD e Terzo Polo

I contrasti sullìipotesi norma su scudo reati fiscali. Il relatore Pella: "Non ci sarà"

(Fotogramma)
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20 dicembre 2022 | 18.57
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Manovra 2023, le opposizioni attaccano e evocano l'esercizio provvisorio. Al centro delle proteste l'ipotesi di uno scudo fiscale per i reati tributari, poi, smentita dall'azzurro Roberto Pella, relatore della manovra in commissione Bilancio alla Camera. "Non ci sarà alcuna norma su scudo reati fiscali" assicura. Il Terzo Polo lascia i lavori.

M5S - "Pella ha smentito lo scudo fiscale per i reati tributari? Benissimo, hanno capito che stiamo facendo sul serio" ha detto il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte rilasciando dichiarazioni in piazza Montecitorio al termine del vertice d'urgenza convocato dal M5S. In mano Conte porta copia dell'emendamento su cui appare la firma del relatore alla legge di bilancio, Roberto Pella, come fa lui stesso notare: "C'è anche la sua firma", dice Conte esibendo i fogli.

"Il nostro atteggiamento preventivo di ferma opposizione ha dato i suoi frutti. Il relatore ha appena dichiarato che non porteranno questo condono penale come emendamento. Ovviamente non ci fermiamo qui: è una grande vittoria per quanto ci riguarda ma sorveglieremo perché questo emendamento non ritorni da nessuna parte nel corso dell'iter di approvazione di questa manovra".

Ma di cosa si tratta? "E' uno scudo penale, che dalla prima lettura scende anche sul campo penale. Di fatto - spiega Conte - va ad estendersi fino all'omessa dichiarazione, falsa dichiarazione, omesso versamento. Una sanatoria anche sul piano penale, inaccettabile".

PD - "Vittoria. Non c'è lo scudo penale, è stato tolto" ha detto la capogruppo del Pd alla Camera, Debora Serracchiani a margine dei lavori sulla manovra della commissione Bilancio. La manovra arriverà in aula "probabilmente nella giornata di giovedì e il voto di fiducia venerdì" ha spiegato rispondendo a una domanda sui tempi della manovra, che stanno subendo ancora ritardi.

"Mai vista una situazione simile. 20 dicembre sera e tutto è per aria" aveva twittato il segretario del Pd Enrico Letta a proposito dell'iter della manovra, prima che venisse smentito lo scudo fiscale per i reati tributari. "Il Governo dia uno stop alla manovra caos e ritiri subito la inaccettabile proposta di condono penale dell'ultimo minuto. Si fermino. Altrimenti porteranno l'Italia all'esercizio provvisorio. E sarà solo colpa loro".

TERZO POLO - "Se si danno a mancette a tutti perché questo governo è un colabrodo e non si fa nulla sulle emergenze del Paese, questa legislatura non solo inizia nel peggiore dei modi, ma con un governo gravemente incapace. Altro che pronti, e se non erano pronti come andava a finire? Questo è uno spettacolo che non ha memoria" ha detto Carlo Calenda durante una conferenza stampa, a proposito dell'iter della legge di Bilancio.

Vista la paralisi dei lavori, il Terzo Polo non parteciperà più all'esame manovra in commissione Bilancio della Camera, ma, assicura Carlo Calenda, "da noi ostruzionismi non arriveranno mai". In ogni caso "vigileremo con tutte le nostre forze, finanche a chiamare in causa chi le Istituzioni della Repubblica le difende in maniera più autorevole di me", aggiunge il capogruppo alla Camera, Matteo Richetti. "Siamo di fronte ad una gestione che il Parlamento della Repubblica non merita -aggiunge- cosa andiamo a fare nelle prossime dieci ore? A far umiliare la funzione del parlamentare? Siamo ad un livello che non si è mai raggiunto nell'elaborazione di una legge cardine".

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