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Terremoto M5S, tribunale Napoli sospende modifica statuto ed elezione Conte leader

Avvocato Borrè: "Movimento decapitato, siamo all'anno zero. Nessuno al comando, unica mossa spetta a Grillo"

(Fotogramma)
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07 febbraio 2022 | 15.36
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Da Napoli arrivano nuove grane per il Movimento 5 Stelle. Secondo quanto apprende l'Adnkronos, il Tribunale del capoluogo partenopeo ha sospeso le due delibere con cui, lo scorso agosto, il M5S ha modificato il suo statuto e 'incoronato' Giuseppe Conte come presidente dei pentastellati. I provvedimenti (che risalgono rispettivamente al 3 e al 5 agosto 2021) sono stati sospesi in via cautelare per la sussistenza di "gravi vizi nel processo decisionale", in primis l'esclusione dalla votazione di oltre un terzo degli iscritti e il conseguente mancato raggiungimento del quorum, nell'ambito del processo intentato da un gruppo di attivisti del Movimento, difesi dall'avvocato Lorenzo Borrè. Tra i militanti: Steven Hutchinson, Renato Delle Donne e Liliana Coppola, i quali hanno presentato il ricorso supportati da centinaia di attivisti che hanno contribuito al pagamento delle spese legali.

GLI ATTIVISTI - "Oggi il Tribunale di Napoli, accogliendo il reclamo per la sospensione dell'efficacia delle delibere che hanno modificato lo statuto e incoronato come candidato unico alla presidenza del M5S Giuseppe Conte, ripristina il principio della necessità della partecipazione di tutti gli iscritti nell'adozione delle scelte fondamentali del nostro MoVimento" dichiarano gli attivisti del M5S che avevano depositato il ricorso ad ottobre 2021.

"La parità dei diritti è una pietra angolare del M5S e non può trovare deroga in alcun caso, tantomeno per l'accesso alle cariche statutarie in quanto non esistono primi inter pares. Ora confidiamo in un processo partecipativo aperto e in una riflessione sugli errori e sulle forzature fatte, chi ha sbagliato deve farsi da parte. Ringraziamo l'avvocato Lorenzo Borrè per l'assistenza che ci ha dato dal primo momento", concludono i ricorrenti napoletani in rappresentanza delle centinaia di iscritti che hanno sostenuto i ricorsi.

AVVOCATO BORRÈ - Con la decisione del Tribunale di Napoli "decade la carica di Conte, in primo luogo. In secondo luogo emerge l'incompatibilità di alcune attuali cariche negli organi di garanzia, con le restrizioni previste dal precedente statuto, che è ritornato in vigore: il precedente statuto, infatti, esclude che dette cariche possano essere ricoperte da soggetti che rivestano incarichi istituzionali" dice all'Adnkronos Lorenzo Borrè, l'avvocato degli attivisti che hanno presentato il ricorso.

"Anche i cinque vicepresidenti decadono, essendo cariche non previste dal vecchio statuto", prosegue il legale. Quindi ora che succede nel Movimento? "Il M5S si trova all'anno zero con l'azzeramento delle sue cariche. Unica via di uscita, la costituzione del Comitato direttivo. Altre fughe in avanti, insistendo con le procedure già annullate dal Tribunale, rischiano di porre il M5S su un binario morto". Scusi, quindi chi comanda ora nel Movimento? "In questo momento la guida non c'è, il M5S è stato totalmente decapitato", risponde Borrè.

"Il Movimento è decapitato, senza nessun uomo al comando. L'unica cosa che possono fare ora la può fare Beppe Grillo: indire le votazioni del comitato direttivo del M5S, come fece lo scorso 29 giugno - spiega Borrè - E ripartire da lì. Solo dopo aver votato il nuovo comitato direttivo, si possono eleggere i nuovi membri del comitato di garanzia, i probiviri, ecc.. Qualsiasi altra decisione può essere facilmente impugnata. Insomma, la parola al popolo pentastellato".

L'ORDINANZA - "Allo stato degli atti è emerso che le delibere assembleari impugnate appaiono invalide. In via assorbente, emerge che la delibera assembleare di modifica dello stato dell'Associazione Movimento 5 Stelle del 3 agosto 2021 è stata adottata in assenza del quorum richiesto dalla disciplina applicabile ratione temporis a tale data". E' quanto si legge nell'ordinanza - visionata dall'Adnkronos - con cui il Tribunale di Napoli ha sospeso in via cautelativa la delibere di modifica dello statuto del M5S e la successiva elezione di Conte alla guida del Movimento 5 Stelle.

"Ai sensi dell'art. 6 dello statuto allora vigente, in prima convocazione l'assemblea indetta per la modifica dello statuto dell'associazione poteva deliberare soltanto 'qualora vi abbia partecipato almeno la maggioranza assoluta degli iscritti'. Poteva essere introdotta una restrizione alla partecipazione alle assemblee rispetto agli iscritti da meno di 6 mesi, ma con regolamento adottato dal comitato di garanzia, su proposta del comitato direttivo. Agli atti invece risulta che l'assemblea del 3 agosto 2021 è stata indetta con l'esclusione degli iscritti da meno di 6 mesi sulla base dell'art. 4 dello statuto che disciplina le modalità con cui l'associazione effettua le consultazioni degli iscritti, che alla lett. c) prevede espressamente l'esclusione degli iscritti da meno di sei mesi. E ciò in assenza di un 'regolamento adottato dal Comitato di Garanzia, su proposta del Comitato direttivo', come risulta dall'istruttoria processuale", si legge ancora nel provvedimento.

GLI ISCRITTI ESCLUSI - Sono 81.839 gli iscritti al M5S che, secondo il Tribunale di Napoli, sono stati illegittimamente esclusi dalle votazioni del 3 agosto scorso sul nuovo statuto del Movimento, un 'cavillo' legale che oggi ha generato un terremoto con pochi precedenti nel M5S, con la sospensione in via cautelare dello stesso statuto e della nomina di Giuseppe Conte come presidente.

"L’illegittima esclusione dalla platea dei partecipanti all’assemblea del 3 agosto 2021 degli iscritti all’ASSOCIAZIONE MOVIMENTO 5 STELLE da meno di sei mesi - si legge in uno stralcio dell'ordinanza visionata dall'Adnkronos - ha determinato l’alterazione del quorum assembleare nella deliberazione di modifica del proprio statuto. Tale delibera infatti risulta adottata sulla base di un’assemblea formata da soli 113.894 iscritti (quelli da più di sei mesi) in luogo dei 195.387 associati iscritti a quella data; con l’illegittima esclusione di 81.839 iscritti all’ente dal quorum costitutivo e deliberativo, maggiore dei soli 60.940 associati che hanno partecipato all’assemblea, la cui delibera è stata poi approvata dall’87% di questi (v. pag. 3 della comparsa di costituzione e risposta)".

"Appare chiaro, quindi, che l’assemblea dell’ASSOCIAZIONE MOVIMENTO 5 STELLE che ha deliberato il 3 agosto del 2021 non era correttamente costituita perché risulta che vi hanno partecipato un numero di iscritti inferiore a quello richiesto in prima convocazione. I 60.940 iscritti che vi hanno partecipato erano di numero inferiore alla metà più uno del totale degli iscritti all’associazione (che come visto era 195.387). Ai sensi dell’art. 23 c.c. la violazione delle disposizioni contenute nello statuto dell’associazione comporta, su domanda di qualunque associato, l’annullamento della relativa deliberazione che sia stata impugnata. E la delibera del 3 agosto 2021 dall’ASSOCIAZIONE MOVIMENTO 5 STELLE risulta allo stato adottata in violazione dello statuto dell’ente allora in vigore".

"FIGURA PRESIDENTE NON IN STATUTO" - "L’invalidità che allo stato risulta della delibera con cui l’ASSOCIAZIONE MOVIMENTO 5 STELLE ha modificato lo statuto fa di conseguenza, in questa sede, apparire invalida anche la delibera del 5 agosto 2021 con cui è stato nominato il presidente dell’ente. In via assorbente, va fatto rilevare che lo statuto in vigore prima della sua modifica, che come visto al punto 3 risulta illegittima, non prevedeva la figura del presidente quale organo dell’associazione. Pertanto la sua nomina appare a sua volta in contrasto con le regole statutarie ai sensi dell’art. 23 c.c." scrive il Tribunale di Napoli nell'ordinanza. Questo passaggio fa decadere non solo la nomina dell'ex premier, ma sbarra la strada anche a un possibile ritorno in scena di Vito Crimi, a lungo capo politico reggente del Movimento.

ROUSSEAU - L'ordinanza del Tribunale di Napoli sembra riabilitare anche il voto su Rousseau, la creatura di Davide Casaleggio. In un passaggio della pronuncia c'è infatti scritto nero su bianco che l'impossibilità di trattare i dati in possesso della vecchia piattaforma del M5S, sollevata dagli attuali vertici pentastellati in sede processuale, non è da considerarsi un motivo tecnico valido per fermare le richieste dei ricorrenti.

"Le delibere impugnate dell’ASSOCIAZIONE MOVIMENTO 5 STELLE con cui è stato modificato il suo statuto e subito dopo nominata la neonata figura di presidente vanno sospese in attesa dell’esito del giudizio di merito - si legge infatti nell'ordinanza - E l'adozione della presente cautela non potrebbe dirsi preclusa dall'asserita potenziale insorgenza di problematiche di ordine tecnico connesse al funzionamento della pregressa 'piattaforma', trattandosi di eventuali aspetti di carattere meramente operativo suscettibili di svariate possibili soluzioni la cui individuazione resta concretamente riservata agli organi della associazione".

GRILLO NON VERRÀ A ROMA IN SETTIMANA - A quanto apprende l'Adnkronos, Beppe Grillo non verrà a Roma in settimana. Fonti vicine al garante del Movimento spiegano che, salvo cambi di programma dell'ultimo minuto, non è in programma alcuna 'trasferta' da qui ai prossimi giorni. (di Antonio Atte e Ileana Sciarra)

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