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Cannabis

La nuova lite

Salvini ingaggia una guerra contro i negozi che vendono prodotti a base di marijuana con tanto di direttiva: "M5S ritiri proposta per cannabis libera". E aggiunge: "Governo può cadere". Di Maio: "Tema di distrazione di massa per coprire caso Siri". Conte: argomento non in agenda

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10 maggio 2019 | 08.07
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Archiviato, bene o male, il caso Siri, nel governo si apre un nuovo terreno di scontro: la cannabis. Il vicepremier Matteo Salvini ha ingaggiato una vera e propria guerra contro i negozi che vendono prodotti a base di marijuana con tanto di direttiva che prevede controlli più severi e approfonditi in merito alla commercializzazione della canapa.
"Meglio farsi la mattina un uovo sbattuto che non una canna", dice il ministro dell'Interno annunciando la chiusura di tre market nelle Marche. E fa sapere che a Torino è stato annullato il Festival della Canapa, previsto dal 17 al 19 maggio.
La guerra è in atto, mentre la tensione all'interno del governo sale. "Mi auguro che questo tema non sia il solito 'tema di distrazione di massa' che" Matteo Salvini "vuole usare per coprire il caso Siri. Perché far cadere il governo sulla lotta alla droga mi sembra un pretesto", dice a conclusione di giornata il vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio, sottolineando che ''c'è un senatore che ha presentato una proposta sulla cannabis, ma non ci sono i numeri in Parlamento - ha assicurato - per approvarla, non sono nel contratto di governo questi temi. Andiamo avanti sulle cose che servono". La replica era diretta al leader del Carroccio il quale prima aveva detto di aspettarsi "che il senatore dei 5Stelle Mantero ritiri la proposta sulla droga libera. Non è nel contratto di governo e non voglio lo Stato spacciatore''. E poi aveva aggiunto: "Sulla lotta alla droga, sì, il governo può cadere". "Siamo tutti contro la droga ma basta minacciare il governo” aveva già scandito Di Maio. "Ogni persona è contro la droga, lo sono anche le vittime stesse - aveva poi sottolineato - La droga non è qualcosa che si muove da sola, la muovono gli spacciatori, mossi a loro volta dalle mafie e dalle organizzazioni criminali che vanno combattute".

Nel frattempo il premier Giuseppe Conte prova a gettare acqua sul fuoco: la cannabis light "non è all'ordine del giorno". Mentre la ministra della Salute, Giulia Grillo, ribadisce che "nei canapa shop non si vende droga e non bisogna dare informazioni sbagliate. Non c'è alcuna liberalizzazione. Sono negozi che vendono prodotti di canapa con concentrazione di Thc che non hanno effetti stupefacenti, come emerso anche dai controlli effettuati dai Nas". "Tuttavia se, sulla base di indicazioni che darà il nuovo Consiglio superiore di sanità e l'Avvocatura dello Stato, si deciderà di attuare delle azioni - ha aggiunto - come ministro della Salute posso dire che queste azioni andranno nella direzione di restrizioni di vendita alle categorie vulnerabili, cioè minori e donne incinte, secondo il principio di precauzione". "Se poi il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, per caso è in possesso di informazioni che io non ho, come è pure possibile - ha detto ancora Grillo - allora bisognerà fare altri tipi di considerazioni".

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