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Europee, Ilaria Salis: "Mi candido per trasformare caso in qualcosa di costruttivo"

La lettera presentata dal padre Roberto Salis in conferenza stampa a Montecitorio con i leader di Avs, Angelo Bonelli e Nicola Fratorianni

Ilaria Salis in tribunale a Budapest - Fotogramma /Ipa
Ilaria Salis in tribunale a Budapest - Fotogramma /Ipa
26 aprile 2024 | 13.46
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"Io ho avuto la fortuna di non essere dimenticata ma situazioni di ingiustizia simili sono all'ordine del giorno di diversi paesi d'Europa. Per questo, dopo notti insonni e settimane di riflessioni ho deciso di accettare la candidatura alle elezioni europee per portare l'attenzione che mi avete mostrato anche ad altre persone che si trovano nella mia stessa situazione e trasformare questa mia sfortunata vicenda in qualcosa di costruttivo nella tutela dei diritti fondamentali". Così Ilaria Salis spiega le ragioni della sua candidatura alle prossime europee con Avs in una lettera, presentata in conferenza stampa a Montecitorio dal padre con i leader di Avs, Angelo Bonelli e Nicola Fratorianni e letta da una donna, su richiesta di Roberto Salis.

Ilaria Salis, la maestra di Monza detenuta in Ungheria da 13 mesi con l'accusa di aver partecipato all'aggressione di alcuni estremisti di destra, esordisce nella missiva ringraziando "con tutto il cuore le persone che in Italia mi hanno supportato in questi lunghi mesi senza rimanere indifferenti di fronte alla sconvolgente storia di cui sono mio malgrado protagonista da più di un anno.....I sorrisi che ho trovato ad accogliermi alle udienze mi hanno scaldato il cuore...mi hanno dato grande forza e soprattutto la consapevolezza di non essere sola. Sono immensamente grata per quello che si sta facendo per me e soprattutto perché un paese come l'Italia si è mobilitato per ciò che mi sta accadendo. Mi avete dato grande forza e soprattutto la consapevolezza di non essere sola in questa storia che purtroppo è ancora ben lontana da un epilogo".

"Avanti a me mesi, forse anni ancora in questo buco nero in attesa della conclusione del processo, l'unica certezza in questo momento è la richiesta della procura: undici anni di carcere duro - rimarca - Non è mia intenzione sottrarmi al procedimento in cui sono imputata ma difendermi nel processo nel rispetto dei diritti fondamentali, dei principi di proporzionalità e della presunzione di innocenza. So di non essere un caso unico ma eccezionale".

Roberto Salis: "Candidarsi diritto di mia figlia, nulla di illegale"

"La situazione di Ilaria perdura da 15 mesi. La situazione è stagnante senza alcun progresso...Io credo sia molto apprezzabile il gesto compiuto da Alleanza e Verdi sinistra. C'è una frase attribuita a Voltaire che dice 'non sono d'accordo con tue idee ma sono disposto a dare la vita affinché tu le possa esprimere liberamente'", spiega il padre di Ilaria, Roberto Salis, durante la conferenza stampa a Montecitorio in cui lancia un 'contest' tra artisti per una immagine della figlia, un "art for freedom call for Ilaria: chiediamo all'arte italiana di rappresentare con una immagine ciò che la persona non può rappresentare".

Nella ipotesi di una bocciatura al voto, temete un irrigidimento dell'Ungheria e come proseguirete? "E' nei diritti di mia figlia candidarsi, non sta facendo nulla di illegale. Se ci fosse una non elezione o qualsiasi forma di ritorsione, andrebbe a significare ciò che stiamo dicendo: un potere giudiziario totalmente influenzato da quello esecutivo e un'assoluta assenza di stato di diritto", risponde.

"Oggi avete visto una lettera. Ci abbiamo messo 15 giorni per averla in questa forma. Io e mia moglie possiamo parlare 70 minuti a settimana con Ilaria, nei quali dobbiamo aiutarla a prendere decisioni che richiederebbero giorni di dialogo. Io in carcere non posso portare una penna e un foglio di carta. Mia figlia per capi d'accusa ridicoli ha un sistema carcerario peggiore del 41 bis. Sta 23 ore in cella e 1 all'aria. Se riceve una visita, non ha l'ora d'aria. In 10 minuti di telefonata al giorno dobbiamo gestire il suo day by day, a partire dal bonifico per andare a fare la spesa...", lamenta. "Questa sarà una campagna elettorale unica che però fa parte di una tradizione della sinistra. Giuseppe di Vittorio (sindacalista e antifascista italiano - ndr), in carcere negli anni 20 per azioni di rivalsa, fu eletto, ed è stata una pietra miliare per la Nazione", ricorda Roberto Salis.

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