Il vicesegretario del Carroccio: "Spiace per il trattamento riservato ma non compete a me giudicare quello che si fa in altri paesi"
''Spiace per il trattamento riservato a Ilaria Salis e ci auguriamo sappia dimostrare la propria innocenza. Però ogni Paese punisce come vuole e non compete a me giudicare quello che si fa in altri paesi". Così il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, si esprime sul trattamento riservato a Ilaria Salis in Ungheria. La procura di Budapest ha chiesto undici anni di carcere la 39enne insegnante italiana, che rischia tuttavia 24 anni di carcere per non essersi dichiarata colpevole rifiutando il patteggiamento. Salis, militante antifascista, si trova in carcere in Ungheria dal febbraio dello scorso anno accusata di aggressione per aver partecipato a scontri con neonazisti europei. Nell'udienza di ieri, la donna è entrata in aula con mani e piedi ammanettati.
Le parole di Crippa non passano inosservate. "Dichiarazioni allucinanti ma non sorprendenti da un partito che stenta a riconoscersi nella cultura democratica", dice la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella.
"Almeno ora è tutto chiaro, al Governo del nostro Paese c’è un partito che con il suo vicesegretario giustifica la violazione dei diritti umani, ovviamente se è commessa da regimi amici. Ora sappiamo che la Lega se ne lava le mani se una cittadina italiana viene trattata in modo ignobile da un Governo estero. Se questo è il modello e questi sono gli ‘amici’ della Lega, noi lo diciamo con forza che mai simili metodi potranno essere reintrodotti in Italia", dice Debora Serracchiani, responsabile Giustizia del Pd.
"Il vicesegretario della Lega Crippa ci spiega di essere dispiaciuto per il trattamento riservato a Ilaria Salis, ma che ogni paese punisce come vuole e non sta a lui giudicare: una inaccettabile bestialità giuridica", afferma il deputato di Più Europa Benedetto Della Vedova.
"L'Ungheria, esattamente come l'Italia è vincolata al rispetto delle convenzioni internazionali sui diritti umani e contro la tortura. L'Ungheria, come l’Italia, è paese membro del Consiglio d'Europa e della Unione Europea e quindi non può 'punire come vuole', ma può farlo solo in ossequio al diritto internazionale ed al diritto europeo. La Lega - conclude Della Vedova - farebbe bene ad esigere da Orban il rispetto dei diritti fondamentali alla difesa e ad un trattamento non degradante per la cittadina italiana, non abbandonarla politicamente all'arbitrio antigiuridico".
"Il vicesegretario della Lega Andrea Crippa pronuncia parole gravi e senza senso. Uno stato dell’Unione europea non può punire le persone come vuole, come dice il vice del Carroccio, ma ha l’obbligo di rispettare i diritti umani delle persone, ancor più se sono recluse e quindi affidate allo Stato. E’ a noi che spiace constatare come per difendere un proprio alleato politico, come è Orban per il governo della destra, si cancella anche Cesare Beccaria. Ilaria Salis è una nostra concittadina e i suoi diritti umani e civili devono essere rispettati, punto. Questo è ciò che ci aspettiamo affermi il governo Meloni nelle sedi opportune. Forse non se ne sono accorti, ma guidano un grande Paese come l’Italia, tra i fondatori dell’Ue e membro del G7", dice Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd al Senato.