Il messaggio di Mattioli: "Errore professionale in buonafede"
"Ho commesso un errore professionale". Alberto Mattioli, giornalista del quotidiano La Stampa, con un lungo post su Facebook torna sull'articolo su Giorgia Meloni finito sotto i riflettori in particolare per una frase, riferita alla figlia "prodotta" dalla leader di Fratelli d'Italia. "È molto amaro ammetterlo ma è doveroso farlo e scusarsi. Nell’articolo su Giorgia Meloni pubblicato oggi sulla Stampa ho usato un’espressione infelice sulla sua maternità che, nel contesto in cui era inserita, poteva far pensare che Meloni avesse deciso di avere una figlia per la costruzione della sua immagine pubblica", scrive Mattioli.
"Questa mattina ho scritto alla cortesissima portavoce di Meloni per scusarmi. L’errore, e grave, c’è; la buonafede anche, nel senso che non avevo alcuna intenzione di offendere. Purtroppo una battuta (stupidina) poteva essere mal interpretata e lo è stata, nell’ambito di un pezzo che non era affatto pregiudizialmente ostile a Meloni. Ne sono seguite delle proteste legittime e una marea di insulti molto pesanti su tutti i social. Faccio questo mestiere, bene o male non sta a me dirlo, da 34 anni ed è la prima volta che mi capita una cosa del genere", aggiunge il giornalista.
"E tuttavia le parole sono i miei ferri del mestiere e se si usano a sproposito è giusto riconoscerlo. Il direttore Massimo Giannini si è scusato a nome del giornale. Io l’ho già fatto privatamente con Giorgia Meloni e lo ripeto pubblicamente qui con chiunque si sia sentito offeso, a partire ovviamente dal compagno e dalla figlia di Meloni", conclude. In precedenza, su Twitter, si era espresso il direttore Massimo Giannini: "In un pur ottimo articolo su Meloni e sul no al governo Draghi, oggi su La Stampa il nostro Alberto Mattioli usa parole inappropriate in un passaggio su sua figlia Ginevra. Ce ne scusiamo con la leader di Fdi. Non è il nostro stile".