Il leader 5 Stelle sprona i governi: "Si assumano la responsabilità di rappresentare i valori occidentali". E sulla manovra attacca il governo
"Per noi questa è l’ora del coraggio, è l’ora che i governanti, e quindi l’Italia e l’Unione Europea, si assumano la responsabilità di rappresentare i valori occidentali che non significa proseguire guerre, significa impostare negoziati di pace". Così il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte sprona i governi, a partire da quello di Giorgia Meloni, a mobilitarsi. "Questo vale per il conflitto russo ucraino e per il conflitto palestinese", chiarisce Conte a margine dell’assemblea del M5S Lazio al Teatro Italia.
E attraverso il social X l'ex premier denuncia "la pavidità della politica sulla strage che si sta consumando a Gaza è vergognosa. Oltre 10 mila morti, per buona parte donne e bambini. Bombardamenti continui, che non risparmiano abitazioni civili e ospedali. Non possiamo tacere - esorta -. Non siamo noi i depositari dei 'valori occidentali', i supremi cultori dello Stato di diritto, i massimi difensori del diritto internazionale umanitario? Rompiamo il silenzio: Governo, Ue e comunità internazionale si adoperino per imporre un immediato cessate-il-fuoco nella Striscia di Gaza.
Dal Teatro Italia Conte interviene poi anche sulle questioni di politica interna e attacca il governo sulla manovra. "È un pianto dappertutto, abbiamo raccolto una lista lunghissima di insoddisfazioni e di forti preoccupazioni. Ecco perché - spiega - ci avete sentito dire che questa manovra, nell’impostazione e nelle misure, è completamente sbagliata e se sbagli una manovra economica - avverte l'ex premier - è una sciagura per l’Italia intera perché condizioni in senso negativo qualsiasi prospettiva di crescita e condanni il Paese alla recessione. Così andiamo incontro al disastro, un disastro che ormai è chiaro a tutti tranne che al governo. Ma temo - aggiunge - che il governo abbia un problema, che abbiamo riscontrato anche nella fase di audizioni: non vuole confrontarsi, si riuniscono tra di loro e non aprono le finestre e le porte per dialogare con il Paese”.
Un malcontento che potrebbe avvicinare di nuovo M5s e Pd. "Fermo restando - mette le mani avanti Conte - che noi siamo una forza autonoma, una forza che sta facendo un suo percorso e proseguiremo anche a tracciare una linea molto innovativa per la politica dell’intero Paese, saremo sempre avanti in trincea a raccogliere le sfide. Però - è l'apertura - è chiaro che il dialogo con il Pd è un dialogo che immaginiamo possa intensificarsi sempre di più".
Quanto al percorso dei Cinque stelle "stiamo costruendo la fase del radicamento territoriale - spiega - sono partiti 220 gruppi territoriali che stanno eleggendo i propri rappresentanti e stiamo recuperando la nostra fondamentale vocazione: alimentare la politica dal basso. La politica non può essere solo di vertice, solo ragionamenti fatti nei palazzi delle istituzioni, deve essere fatta dal basso. Lì c’è la politica".