Il ministro della Giustizia nella sua relazione in Aula alla Camera
"Per quanto riguarda le spese per le intercettazioni so di camminare su un ghiaccio molto sottile. Non saranno mai toccate quelle che riguardano la criminalità organizzata, il terrorismo e i reati di allarme sociale. Ma è necessaria una razionalizzazione della spesa". Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, nella sua relazione in Aula alla Camera.
"La nostra prima preoccupazione è rendere la giustizia rapida ed efficiente. La giustizia rapida può essere iniqua, ma la giustizia lenta è sempre una non giustizia, una giustizia denegata", ha aggiunto Nordio, sottolineando che "i valori al 30 giugno 2023, confrontati con quelli del 2019, anno di riferimento fissato nel Pnrr, segnalano una decisa accelerazione nella riduzione della durata dei processi calcolata in base al disposition time, l’indicatore di durata che misura il rapporto tra i processi pendenti e quelli definiti, con una diminuzione del 19,2% nel settore civile e del 29% in quello penale".
"La lunghezza media del processo penale è scesa sotto i 1.000 giorni, che sono tanti ma al di sotto della lentezza biblica che connotava la nostra giustizia in passato", ha detto.
Ricordando che il ministero della Giustizia "è in pole position rispetto agli altri ministeri" per il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr, Nordio ha poi spiegato che "entro febbraio prevediamo di approvare definitivamente i decreti correttivi alla riforma penale e a breve saranno presentati i correttivi alla riforma civile, per concludere auspicabilmente l'iter entro la primavera".
Quanto alle "separazione delle carriere è nel programma del governo, è un impegno con gli elettori, intendiamo andare avanti e non andremo alle calende greche".
Avanti anche sull'abuso d'ufficio che "è un reato evanescente, e per noi l'unica soluzione è abolirlo". "Siamo decisi ad andare fino in fondo", assicurando che "non c'è nessun contrasto con l'Europa né con la convenzione di Merida".