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Giustizia, Conte: "Chiaro con Draghi, c'è un limite che M5S non può oltrepassare"

Il capo politico in pectore del M5S all'assemblea degli eletti: "Movimento non è manettaro, ma no a processi svaniti nel nulla"

(Fotogramma)
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20 luglio 2021 | 21.23
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Al premier Mario Draghi, sulla giustizia, "ho fatto un discorso di chiarezza. Sulla giustizia il M5S ha una storia articolata e complessa, alcuni toni a volte hanno consentito ad altri di schiacciare l'immagine del M5S come un Movimento manettaro e giustizialista, ma noi abbiamo all'interno una solida cultura della giustizia. Non dobbiamo più lasciarci schiacciare da questa immagine. Saremo in prima linea per rivendicare con forza che il M5S è attentissimo allo stato di diritto e alla tutela del diritto", due aspetti che passano dal concetto di "presunzione d'innocenza e dall'obiettivo di garantire una durata ragionevole del processo". Così il capo politico in pectore del M5S Giuseppe Conte, a quanto apprende l'Adnkronos, intervenendo all'assemblea degli eletti.

"Noi oggi non difendiamo una bandiera ideologica, se l'avessimo dovuta scrivere noi" la riforma Cartabia "l'avremmo fatto diversamente, ma vogliamo dialogare all'interno dell'impianto della riforma. Tuttavia, c'è un limite che non possiamo oltrepassare", dice Conte raccogliendo un lungo applauso dei presenti. "Non possiamo consentire che svaniscano nel nulla centinaia di migliaia di processi, il rischio è concreto e ora lo stanno comprendendo anche le altre forze politiche. Ho invitato Draghi a considerare" le conseguenze della riforma, uno dei rischi concreti, per Conte, è che "verrebbe a mancare la fiducia dei cittadini nello Stato. Ma nessuno, nessuno - rimarca - si azzardi a parlare di battaglia ideologica".

"Ho invitato il presidente Draghi ad ascoltare gli addetti ai lavori - spiega inoltre l'ex premier riportando dell'incontro di ieri - e sono loro che condividono quella che è una nostra forte preoccupazione. Sono contento che alcune forze di maggioranza inizino a rendersi conto che il rischio" di processi "svaniti nel nulla" è "concreto".

GOVERNO - "Continuiamo a sostenere il governo, il M5S non farà mancare il suo appoggio", ma "dovremo farci sentire e tanto", "assolutamente bisogna essere protagonisti, abbiamo tutte le carte in regola per farlo" afferma Conte all'assemblea congiunta degli eletti.

RDC - Quanto al reddito di cittadinanza "è un punto cardine del M5S, l'ho detto anche al presidente Draghi". Il M5S deve "contrastare tutti gli slogan di segno contrario" adottati in questo periodo, su questo "ho avuto rassicurazioni da Draghi".

EMERGENZA COVID - "Sull'emergenza sanitaria, a Draghi ho detto che il M5S è stato un pilastro nella lotta" al Covid, ha dato un "contributo fondamentale durante la pandemia - sottolinea il leader in pectore del M5S - Questo contributo non può venir meno e il Movimento continuerà a fare la sua parte. Abbiamo esponenti politici che mostrano fili di ambiguità per quanto riguarda il piano vaccinale, non possiamo permettercelo".

M5S - Poi, sul M5S: "Questa stagione della rifondazione è durata molto e ha creato molta frustrazione, ma abbiamo dovuto dipanare nodi che si trascinavano da tempo", ora "siamo in dirittura d'arrivo". "Anche se il M5S risulta calato nei sondaggi io dico sempre che dobbiamo rispondere a 10 milioni di cittadini. Dobbiamo fare tanto, possiamo fare tanto" dice Conte.

LAVORO - Sul lavoro l'ex premier ricorda che "Nunzia Catalfo stava lavorando a una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali e lavoreremo con il ministro Orlando e questa forza politica continuerà a fare proposte perché si tratta di un punto nevralgico".

AMMINISTRATIVE - Sulle elezioni amministrative "saremmo dovuti partire prima: è chiaro che siamo in difficoltà, quindi faremo un punto dedicato nei prossimi giorni in modo da poter risolvere tutti i problemi che provengono dai territori e che state ponendo", e rimarca la necessità di "un regolamento per le liste".

Dopo un'assemblea di applausi e endorsement, qualche nota critica si leva dalla riunione degli eletti M5S. Sulla riforma Cartabia, il deputato Davide Zanichelli chiede all'ex premier, in particolare, cosa accadrà se il governo dovesse bocciare gli emendamenti grillini al testo che riscrive la prescrizione, mentre la collega Angela Masi, sullo statuto presentato in assemblea da Conte, chiede polemica: "Se lo avesse scritto Di Battista lo statuto glielo avremmo mai permesso?". Attacca a muso duro il dl semplificazioni il deputato Giovanni Vianello. "Questo decreto non ha nulla di ambientale - critica - segnerà inevitabilmente la nostra identità qualora avallassimo il via libera con un voto favorevole".

Chiudendo l'assemblea, Conte sottolinea: "Possiamo ancora dettare l'agenda" e "offrire delle risposte ai cittadini".

Al termine, a quanto apprende l'Adnkronos, Conte si è fermato con l'ex Guardasigilli Alfonso Bonafede e l'ex sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi per fare un punto sulla riforma Cartabia.

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