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"Fuori Benetton", a tavolo trattative M5S per uscita famiglia da Autostrade

Per i grillini non sarebbe sufficiente diluire la quota e far sì che la famiglia di imprenditori diventi socio di minoranza

(Fotogramma)
(Fotogramma)
08 luglio 2020 | 18.20
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Socio di minoranza con una quota ridotta a lumicino? Niente affatto. A quanto apprende l'Adnkronos, la posizione del M5S sull'affaire Aspi è per un'uscita totale della famiglia Benetton da Autostrade. Altro tassello del pacchetto grillino, la totale gratuità del tratto autostradale ligure. Questa la linea che il Movimento punta a portare avanti sul tavolo delle trattative, che questa settimana - come annunciato dal premier Giuseppe Conte a Madrid - dovrebbero volgere al termine, con una parola chiara del governo su un'eventuale revoca.

La via maestra, per il governo, è quella di un ingresso del fondo F2i e di Cassa depositi e prestiti in Autostrade, così da diluire la presenza di Atlantia, che non si configurerebbe più come socio di maggioranza. Ma per i 5 Stelle anche questo passo di lato non sarebbe sufficiente. Per questo, il Movimento si prepara a puntare i piedi, soprattutto con gli alleati di governo. E la mancata comunicazione dell'invio della lettera della ministra Paola De Micheli al commissario Marco Bucci - i 5 Stelle ne erano totalmente all'oscuro - ha finito per avvelenare il clima e cristallizzare ancor di più la posizione dei grillini sull'affaire Aspi.

Se infatti nelle settimane scorse erano circolate voci di un via libera del Movimento a un piano che prevedesse una presenza di Atlantia ridotta a percentuali poco incisive, a quanto apprende l'Adnkronos i grillini sarebbero invece per un passo indietro totale, che passa per l'addio dei Benetton ad Autostrade. La linea, condivisa, sarebbe questa. Anche se c'è chi è convinto che non si debba arretrare di un millimetro -"a rischio di tirare giù il governo" - e chi invece ipotizza un punto di caduta con una presenza davvero "irrisoria" di Benetton in Autostrade. Quel che è certo è che per il premier stavolta la mediazione si preannuncia davvero difficile.

Luigi Di Maio interviene con un post su Facebool. "Alle famiglie delle vittime avevamo promesso due cose: che il ponte non lo avrebbero costruito i Benetton, ma un’azienda di Stato, infatti lo hanno costruito Fincantieri con Webuild, e che i Benetton non avrebbero più gestito le autostrade, tantomeno il ponte. Entrambe queste promesse ora vanno mantenute. La politica senta dentro di sé il peso di queste due promesse. E passi ai fatti" scrive il ministro degli Esteri.

La revoca della concessione "non è vendetta, né un capriccio, né uno slogan. È più semplicemente la politica - sottolinea - In politica nulla ha più valore se non ti ricordi degli occhi delle persone con cui parli. Non voglio esprimere sentenze, né alimentare scontri, non ce n’è bisogno in questo momento. Credo solo che vada subito risolta la questione".

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