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Tonfo Abruzzo, 5S verso assemblea

Foto di repertorio (Fotogramma)
Foto di repertorio (Fotogramma)
11 febbraio 2019 | 10.20
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Il Movimento 5 Stelle esce mortificato dalle elezioni in Abruzzo. Al punto che, a quanto apprende l'Adnkronos da fonti parlamentari, diversi eletti 5 Stelle si stanno coordinando in queste ore per chiedere che la sconfitta in Abruzzo venga affrontata in un'assemblea congiunta con il vicepremier nonché capo politico del Movimento, Luigi Di Maio, ma anche con i ministri grillini del governo gialloverde. La convinzione che accomuna molti, infatti, è che alle urne il Movimento abbia pagato anche l'operato dell'esecutivo Conte.

Le reazioni

Per il senatore Gianluigi Paragone "il voto delle amministrative è marginale", che prende "in considerazione aspetti della quotidianità". Ma Elena Fattori vede in un altro modo il deludente risultato ottenuto dal Movimento 5 Stelle in Abruzzo: "Purtroppo tradire la propria identità non paga", dice all'Adnkronos sottolineando: "Spero fortemente che ci sia uno scatto di orgoglio da parte del mondo 5 Stelle prima delle europee per non lasciare che abbiano la meglio le peggiori destre sovraniste. La sovranità che proponeva il Movimento era un approccio diverso". "Sicuramente - insiste Fattori - occorre un ripensamento delle modalità usate sin qui che hanno avuto un effetto devastante sulla natura profonda e sulla fiducia nel Movimento. Purtroppo chi lo aveva capito sin dall'inizio non solo non è stato ascoltato ma emarginato nelle azioni politiche reali. Non è ancora troppo tardi ma rischia di essere tardi molto presto".

"Subito dopo le politiche non abbiamo vinto in Molise e in Friuli", ricorda Paragone secondo il quale il risultato delle regionali "dice che i cittadini abruzzesi hanno gradito il modo in cui in questi anni sono state gestite le cose e quindi non avevano intenzione di cambiare". "Evidentemente - ha concluso - gli abruzzesi sono soddisfatti della gestione del centrosinistra e di quella del centrodestra nel recente passato".

'Riflessione' è la parola d'ordine di un altro Cinquestelle, il deputato Davide Galantino, che ha commentato l'esito delle elezioni abruzzesi in un post su Facebook: "Questi risultati devono portarci a riflettere tutti! Al di là dei meccanismi delle elezioni regionali abbiamo perso 20 punti rispetto alle ultime politiche nonostante ci fossero meno liste in corsa. Ostentare risultati e alimentare troppe speranze non paga. Bisogna essere sinceri e soprattutto saper chiedere scusa quando non puoi mantenere fede a tutte le promesse fatte in campagna elettorale"
"Che ci serva di lezione! Il vero cambiamento arriverà quando ogni cittadino italiano potrà essere orgoglioso dei suoi rappresentanti. Il popolo abruzzese ha scelto e va rispettato per le sue scelte", rimarca il parlamentare grillino, che aggiunge: "A Sara Marcozzi auguro buon lavoro, sono sicuro che con la carica che ci ha trasmesso in questi giorni saprà ottenere comunque grandi risultati!".

Anche per Sergio Battelli, deputato M5S e presidente della Commissione Politiche Ue di Montecitorio, "ora è il momento di fare una seria ma rapida analisi perché l'obiettivo è migliorarsi. Sempre".

Dopo la debacle abruzzese finisce nel mirino di alcuni esponenti M5S anche Alessandro Di Battista. L'ex deputato grillino, dopo la parentesi in Sud America, è tornato in Italia per supportare i 5 Stelle nella campagna elettorale per le europee, ma anche per le regionali in Abruzzo, dove ha tenuto alcuni comizi insieme a Luigi Di Maio e a Sara Marcozzi, la candidata pentastellata alla guida della Regione. Evidentemente però lo sforzo del frontman grillino non è bastato. E ora, alla luce dei risultati deludenti, nel M5S c'è chi chiede di rivedere la strategia comunicativa: "Gli elettori vogliono vedere i fatti. Le star andavano bene all'opposizione", dice all'Adnkronos il deputato Davide Galantino. Sulla stessa lunghezza d'onda la senatrice ribelle Elena Fattori, la quale chiede un cambio di passo in vista del voto di maggio per le europee: "Secondo me - afferma all'Adnkronos - dobbiamo essere imbattibili nella proposta di un programma approfondito. Non è mica un reality o 'Amici', è il futuro del Continente". "Gli elettori vogliono vedere i fatti. Le star andavano bene all'opposizione", commenta all'Adnkronos Galantino.

Al coro dei critici si aggiunge anche la voce di Paola Nugnes. "Se si voleva, in qualche modo, 'usare' Di Battista per aumentare i consensi, mitigare le perdite, ri-bilanciare le posizioni, se ne è fatto un uso pessimo. Non credibile da nessun punto di vista", sottolinea la senatrice 5 Stelle, che aggiunge: "O si è sottovalutata la gente o si è sovrastimata la capacità comunicativa di un messaggio privo di contenuto. Si è dato solo materiale a trasmissioni come quella di 'Propaganda live' che con leggerezza ci hanno anche saputo far sorridere".

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