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Fase2, Toma: "Accuse ingiuste a Lombardia, in Molise ci auguriamo turisti dal Nord"

"Io avrei aspettato un'altra settimana per riaprire tutte le regioni"

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)
30 maggio 2020 | 12.38
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"I lombardi sono stati i più colpiti e ingiustamente accusati di scarsa attenzione. Più volte ho espresso il sostegno della mia Regione al presidente Fontana perché avere 11 milioni di abitanti e gestire la locomotiva d'Italia è diverso. Prima di muovere accuse ad altri, bisogna mettersi nei panni di un governatore e di una struttura complessa". Lo afferma all'Adnkronos il presidente della Regione Molise Donato Toma che, in vista della riapertura degli spostamenti tra Regioni e delle vacanze estive aggiunge: "Noi ci auguriamo che i lombardi, come veneti o piemontesi" e gli altri cittadini del Nord "a luglio possano venire in Molise per far ripartire il turismo".

PASSAPORTO SANITARIO - "Io avevo previsto una quarantena per gli arrivi e l'ho tolta domenica scorsa. In questo momento non ho restrizioni in programma, vedremo cosa succede la prossima settimana che è cruciale perché avremo anche i dati dopo le riaperture del 18 maggio". "Le decisioni si prendono giorno per giorno, programmazione a lungo termine con questo virus non si può fare - continua - Vedremo come sono l'andamento settimanale del ministero della Salute e i nostri dati Asl. Ora il Molise è a contagio ridottissimo, abbiamo avuto un picco fuori scala legato a una comunità rom, ma abbiamo immediatamente risolto la situazione". Riguardo all'idea di qualche regione, in particolare della Sardegna, di introdurre una sorta di certificazione per chi arriva Toma commenta: "Io sono sempre presente ai tavoli nazionali e internazionali e per la mia esperienza il passaporto sanitario non ha una grande valenza. Se faccio un tampone oggi potrei essere negativo e positivizzarmi dopo qualche giorno, quale è il senso? - ha concluso - Il test sierologico di massa serve per beccare qualche positivo in percentuale, ma non in termini assoluti".

GLI SPOSTAMENTI - "La prudenza dovrebbe essere patrimonio di noi italiani, lo abbiamo imparato a nostre spese. Le riaperture non causano, immediatamente, delle movimentazioni di persone, ma tra una chiusura e una riapertura completa c'è sempre un periodo grigio perché giustamente c'è timore. Io personalmente avrei aspettato un'altra settimana per poi riaprire tutti insieme, però faccio molto gioco di squadra e capisco che le Regioni del Nord hanno necessità di riavviare la macchina economica per tutta Italia". "Staremo particolarmente attenti e cercheremo di educare la popolazione alla prudenza", conclude.

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