Legge elettorale in bilico dopo il voto di ieri alla Camera. Un gruppo di 'franchi tiratori' ha infatti minacciato l'iter del nuovo testo. Ma chi sono i 'franchi tiratori' e perché si chiamano così? Nelle aule del Parlamento italiano non è certamente la prima volta che compaiono, basti pensare alla corsa al Quirinale di Romano Prodi nel 2013, affossata da più di 100 'franchi tiratori' appartenenti al suo stesso partito, il Pd.
Sull'enciclopedia Treccani si legge che il termine è attestato nella nostra lingua già dal 1870 ed ha un'origine militare. L' etimologia ci porta nella Francia del 1870, quando i giornali francesi utilizzavano il termine “franc-tireur” per indicare i combattenti della guerra franco-prussiana. Ricomparve poi nella seconda guerra mondiale per indicare i cecchini.
Il passaggio dal significato militare a quello politico avvenne a partire dagli anni Cinquanta. 'Franco tiratore' indica oggi il deputato che vota in modo diverso da quanto concordato, disattendendo l'ordine del partito cui appartiene e approfittando del voto a scrutinio segreto. In un certo senso, quindi, il termine conserva l'accezione di cecchino che colpisce in modo imprevisto e occulto.