Fu presidente del Consiglio, ministro degli Esteri, della Difesa e delle Partecipazioni statali
E' morto oggi, 6 luglio 2023, nella sua casa di Roma Arnaldo Forlani. L'ex leder Dc aveva 97 anni. Ne dà notizia il figlio Alessandro.
Forlani, nato a Pesaro l'8 dicembre del 1925, è stato un esponente di primissimo piano della Democrazia Cristiana per 30 anni, fino agli inizi degli anni '90. Dopo essere stato per molti anni il principale collaboratore di Amintore Fanfani nella corrente politica "Nuove Cronache", la abbandonò agli inizi degli anni '80 e fondò con Antonio Gava e Vincenzo Scotti la corrente "Azione Popolare" (o "Grande centro") alla fine di quel decennio.
E' stato a lungo presidente del Consiglio nazionale della Democrazia Cristiana. Nel corso della carriera politica Forlani è stato presidente del Consiglio dei ministri (ottobre 1980-giugno 1981), ministro degli Esteri, ministro della Difesa e ministro delle Partecipazioni statali; ha svolto il ruolo di segretario della Democrazia Cristiana dapprima nel quadriennio 1969-1973 ed in seguito tra il 1989 e il 1992.
Parlamentare dal 1958 per 9 legislature, Forlani fu nel 1992 candidato senza esito alla Presidenza della Repubblica. Come molti altri esponenti politici, in quegli anni fu sottoposto a procedimenti giudiziari nell'ambito dell'inchiesta Mani pulite. Dal 1989 al 1992 segretario della Dc, si dimise dopo la sconfitta elettorale del suo partito. A succedergli fu Mino Martinazzoli.
"Addio ad Arnaldo Forlani, il più onesto dei leader democristiani che ha pagato per tutti". Così Gianfranco Rotondi, presidente della fondazione Democrazia Cristiana sulla morte dell'ex leader Dc. "Spero - aggiunge Rotondi - che gli rendano omaggio in morte i tanti che lo hanno dimenticato in vita".
"Sono profondamente commosso per la scomparsa di Arnaldo Forlani, il Segretario della DC di cui mi onoro di essere stato collaboratore", dice Pier Ferdinando Casini. "Ha servito la politica e - sottolinea Casini - non se ne è mai servito. Ha avuto grandi soddisfazioni nella sua vita pubblica e altrettante amarezze. Ha affrontato il tutto con una profonda fede cristiana e con una grande umanità. Nei prossimi giorni ci sarà tempo per riflettere sul suo lavoro politico: europeista, atlantista ha sempre difeso con forza la collaborazione tra DC e socialisti. È forse l'ultimo dei grandi protagonisti della Democrazia Cristiana della Prima Repubblica, a cui dobbiamo dire grazie e addio".