Lo aveva detto ieri Salvini, lo ha confermato oggi Conte. Il dl Sicurezza non cambia, ma alcune richieste avanzate oggi dall'Anci durante l'incontro con il presidente del Consiglio "sono state accettate" attraverso integrazioni e circolari che verranno emesse dalle Prefetture. Il clima dell'incontro, ha spiegato Conte, è stato "molto proficuo e alcune delle criticità applicative, presentate anche in maniera enfatica, sono state già chiarite. Se necessario interverremo - ha aggiunto - certamente non con una norma primaria, per chiarire meglio qualcosa che è già chiaro. Abbiamo chiarito, ad esempio, che l'elemento di collegamento per accedere al Ssn, come è scritto nel dl, è l'ultimo domicilio e abbiamo condiviso l'opportunità che i comuni siano informati delle comunicazioni delle persone presenti nei centri" di assistenza.
"Non mi è stato rappresentato nessun dubbio di rango costituzionale, Anci ha preso atto che questo governo ha impresso cambio di rotta, è intervenuto a ridefinire meglio il sistema di protezione e anche di accoglienza", ha spiegato ancora il presidente del Consiglio. Una "gestione europea" delle migrazioni con l'Italia considerata "un porto sicuro" e "lasciata sola", con "gli scafisti che la fanno da padrona" per "noi è un sistema inaccettabile. La nostra politica non cambia da questo punto di vista", ha quindi sottolineato il premier, chiedendo uno stop "all'accoglienza indiscriminata" che "in passato ha dato luogo a una finta accoglienza che il paese non può più permettersi".
"Un incontro e ulteriori approfondimenti non si negano a nessuno... Repetita iuvant", il commento del ministro dell'Interno Matteo Salvini nella conferenza stampa congiunta con Conte dopo l'incontro con l'Anci. "A mezzogiorno ero a Ciampino, contento di essere lì. Il presidente Conte mi ha spiegato che da parte dei sindaci non c'è stata nessuna rimostranza rispetto ai contenuti" del dl sicurezza, "sono stati aiutati a capire alcuni passaggi, ma la sostanza del dl era e rimane quel che è", spiega ancora il ministro a chi gli domanda del diverso atteggiamento, rispetto a Conte, tenuto nei confronti dei sindaci. "Meglio fare un incontro in più che uno in meno - aggiunge -. Se poi 10 sindaci su 8000 chiedono più chiarimenti, glieli daremo. Una ventina hanno avuto difficoltà nel comprendere il testo, noi siamo a disposizione di tutti".
E a chi gli chiede del blocco navale che ha sollevato diverse polemiche con i sindaci nelle scorse settimane, Salvini risponde: lo stop agli sbarchi "è tutto ottenuto nel rispetto della legge, un blocco lo abbiamo imposto nei fatti, non credo ci sia bisogno di altri strumenti".
ANCI - Il decreto sicurezza non cambia, quindi, ma l'Anci esce soddisfatta dall'incontro con il governo sul provvedimento. Perché le richieste avanzate sono state accolte, seppur senza modificare la misura, attraverso integrazioni e circolari che verranno emesse dalle Prefetture.
"Alcune delle quattro proposte avanzate dall'Anci sono state accettate - dichiara uscendo dall'incontro il presidente dell'associazione, Antonio Decaro - la prima è quella di comunicare ai comuni, dunque ai sindaci, le persone che sono domiciliate all'interno dei centri di accoglienza, sia il numero che la composizione che il turnover, prima avveniva in automatico con la residenza; il secondo tema è stato quello dell'omogeneizzazione sul territorio nazionale della presa in carico del Ssn, perché ci sono alcune Asl che fanno presa in carico" ed altre agiscono diversamente; "il terzo tema è l'attenzione alle categorie vulnerabili, per inserirle all'interno dello Sprar: ci sarà un'interlocuzione tecnica in queste ore".
"Il quarto punto abbiamo chiesto un finanziamento per i minori stranieri non accompagnati", eliminati "nella manovra" ma il governo "ci ha spiegato che la procedura, già avviata, è quella di spostarli sui centri Sprar: dunque gestiti da loro ma pagati direttamente dallo Stato. Si tratta di integrazioni ma anche richieste di spiegazioni di circolari che verranno fatte dalle prefetture in questi giorni".