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Decreto Aiuti, governo ottiene fiducia alla Camera: 410 sì

49 i no. Gli eletti M5S: "Sul Superbonus il governo batta un colpo". E 28 deputati pentastellati non votano la fiducia

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07 luglio 2022 | 16.00
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Il governo ha ottenuto la fiducia alla Camera con 410 voti a favore, 49 contrari e una sola astensione sul decreto Aiuti. Sono 28 i deputati del Movimento 5 stelle che non hanno votato la fiducia perché figurano assenti o in missione nella seduta di oggi pomeriggio. I 5 stelle, in percentuale, hanno garantito la presenza del 73% del loro gruppo. Poco meno della Lega, presente con il 74% di deputati con 25 non partecipanti al voto e 9 in missione. Il gruppo più presente è risultato quello del Pd con l'83% di deputati partecipanti al voto.

I deputati grillini 'non giustificati', secondo quanto riportato dai tabulati, che non hanno partecipato al voto sono stati 15: Cantone Luciano, De Carlo, Invidia, Melicchio, Parentela, Ruggiero, Spadoni, Zanichelli, Carinelli, Del Monaco, Mammì, Misiti, Raffa, Segneri, Tofalo. Mentre erano in missione (quindi giustificati) in 13: Cattoi Maurizio, Cimino, Dieni, Dadone, Emiliozzi, Ficara, Marzana, Papiro, Provenza, Sibilia, Cancelleri, Lorefice, Torto.

"Sul superbonus il governo batta un colpo". A scandirlo, le deputate e i deputati del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Bilancio, Finanze, Ambiente e Attività produttive. "Abbiamo fatto un enorme lavoro per affrontare e risolvere la questione della responsabilità solidale dei cessionari dei crediti fiscali legati al Superbonus, ma il Governo non ci ha dato ascolto e la norma non entrerà nel decreto Aiuti. Uno schiaffo a famiglie, imprese, tecnici e lavoratori del settore delle costruzioni, messi in enorme difficoltà dal blocco della circolazione dei crediti e del conseguente fermo dei cantieri causati dal ministro Daniele Franco e dal premier Mario Draghi" affermano.

"Le nostre proposte, condivise e approfondite con Agenzia delle Entrate, Abi e tutti i soggetti coinvolti, sono contenute anche in un Ordine del giorno che presenteremo oggi in Aula, ma abbiamo scelto di non presentare emendamenti al decreto Semplificazioni fiscali perché non possiamo permettere che si allunghino ancora i tempi" sottolineano.

"Deve essere ora l’Esecutivo a intervenire immediatamente con un provvedimento d’urgenza, come richiesto dal presidente Giuseppe Conte al presidente del Consiglio: non risolvere subito questo problema significa assumersi la grave responsabilità di mandare gambe all’aria un intero comparto e centinaia di migliaia di famiglie" concludono le deputate e i deputati del Movimento 5 Stelle nelle commissioni Bilancio, Finanze, Ambiente e Attività produttive.

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