"Preoccupati per asticella al 2%, priorità degli italiani sono altre"
Sull'aumento delle spese militari con Draghi "abbiamo delle valutazioni diverse. Non metto in discussione e non voglio che il presidente Draghi metta in discussione gli accordi del 2014 con la Nato, sono impegni presi e che si trascinano per il nostro Paese come per altri Paesi. Dico soltanto, e ho rappresentato in modo chiaro, franco e sincero al premier Draghi, quella che è la preoccupazione del Movimento: in questo momento affrettarsi a rispettare questa soglia del 2% significherebbe provocare un picco nelle spese militari in un momento in cui il Paese è in forte difficoltà. Ho portato la preoccupazione non solo del M5S ma di tutti gli italiani, che ora hanno altre priorità". Così il leader del M5S, Giuseppe Conte, lasciando Palazzo Chigi dopo l'incontro con il premier Mario Draghi.
"Ora l'aumento della spesa militare sarebbe improvvido, la nostra sicurezza non dipende ora da 10-14 miliardi investiti in più. Con Draghi siamo rimasti che continueremo a discutere, ci aggiorneremo su questo".
"Nel Def ragionevolmente non ci sarà scritto qualcosa del genere", ovvero un aumento sostanziale della spesa militare in linea con gli impegni Nato, "ma questo non toglie che è una prospettiva che dobbiamo affrontare. Il problema può essere procrastinato ma dobbiamo affrontarlo dal punto di vista politico" ha detto Conte.
Il leader del M5S ha poi spiegato che "aprire una crisi di governo non è un tema, la mia non è una posizione di contrapposizione. Noi sosteniamo il governo, ne siamo parte integrante, ma siamo il partito di maggioranza relativa e abbiamo il diritto di essere ascoltati e la nostra opinione deve valere".