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Cottarelli: "Fiducia o voto dopo agosto"

Carlo Cottarelli (AdnKronos)
Carlo Cottarelli (AdnKronos)
28 maggio 2018 | 11.36
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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affidato l'incarico di formare il governo a Carlo Cottarelli che si è riservato di accettare. Il suo ritorno al Quirinale per sciogliere la riserva e presentare la lista di ministri è atteso per martedì mattina.

"Ce la metterò tutta. Il presidente - ha detto l’ex commissario alla spending review dopo il colloquio con il capo dello Stato - mi ha chiesto di presentarmi in Parlamento con un programma che porti il Paese ad elezioni. Conto di presentare in tempi molto stretti la lista dei ministri al presidente della Repubblica".

"Mi presenterò in Parlamento con un programma che in caso di fiducia - ha spiegato - includa l'approvazione della legge di Bilancio per il 2019, dopo di che il Parlamento verrebbe sciolto con elezioni ad inizio 2019. In assenza di fiducia il governo si dimetterebbe immediatamente e il suo principale compito sarebbe la gestione dell'ordinaria amministrazione e di accompagnare il Paese ad elezioni dopo il mese di agosto".

GLI SCENARI - Elezioni, quindi, tra fine estate e inizio autunno, con la necessità di verificare come arrivare allo scioglimento delle Camere in modo da non superare i 70 giorni tra il game over della legislatura e l'apertura delle urne, probabilmente tra la seconda metà di settembre e i primi di ottobre.

"Il governo - ha assicurato il premier incaricato - manterrebbe una neutralità completa rispetto al dibattito elettorale. Mi impegno a non candidarmi per le prossime elezioni e chiederò un simile impegno a tutti i membri del governo".

LE TENSIONI - "Negli ultimi giorni - ha continuato - sono aumentate le tensioni sui mercati finanziari, tuttavia l'economia italiana è ancora in crescita e i conti pubblici rimangono sotto controllo". "Un governo da me guidato - ha aggiunto - assicurerebbe una gestione prudente dei nostri conti pubblici".

"Un dialogo con l'Europa in difesa dei nostri interessi - ha affermato Cottarelli - è essenziale e possiamo fare meglio che in passato. Ma deve essere un dialogo costruttivo, nel pieno riconoscimento che, come Paese fondatore dell'Unione europea, il nostro ruolo nell'Unione resta essenziale, come resta essenziale la nostra continua partecipazione all'area dell'euro".

AL LAVORO - Al termine della rituale dichiarazione, il premier incaricato ha lasciato il Quirinale a bordo di un taxi, così come era arrivato, per recarsi a Montecitorio dove, dopo essere stato ricevuto dal presidente della Camera Roberto Fico, ha cominciato a lavorare. Poco prima delle 15:30 si è allontanato per incontrare a Palazzo Madama la presidente Elisabetta Casellati. Entrando al Senato, ai giornalisti che gli chiedevano se ce la farà, Cottarelli ha risposto: "Vediamo". Da quanto si apprende, non dovrebbe tenere le consultazioni tra i partiti. Il premier incaricato è poi tornato alla Camera, al lavoro nella Sala dei Busti.

A 84 giorni dal voto, infatti, domenica è tramontato l'incarico che il presidente Mattarella aveva affidato a Giuseppe Conte per la formazione di un governo M5S-Lega. Il no a Paolo Savona all'Economia ha fatto saltare tutto, generando uno scontro istituzionale senza precedenti, con i 5 Stelle che si dichiarano pronti a chiedere l'impeachment per il capo dello Stato.

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