Vertice o Champions? Si tinge sempre più di giallo l'atteso summit tra Giuseppe Conte e i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio per sciogliere il nodo sulla prescrizione e confrontarsi sugli emendamenti alla manovra. Da quando, l'altro ieri, è scoppiata in Commissione congiunta alla Camera la mina sul ddl anticorruzione e si è reso necessario un chiarimento tra i leader (in quei giorni impegnati entrambi all'estero), circolano voci contrastanti su un possibile incontro a tre. Sono più di 48 ore, infatti, che tra conferme e smentite semiufficiali, slitta il redde rationem all'interno della maggioranza sul tema più scottante del momento, quello della prescrizione, che in realtà nasconde forti dissensi a 360 gradi: dalla legge di bilancio alla sicurezza al dl fiscale.
Oggi anche Conte, come aveva fatto ieri sera Salvini, dribbla la domanda sul vertice con una 'scusa calcistica'. Nel primo pomeriggio, prima di lasciare l'Aula di Montecitorio dove ha risposto al question time sul condono, il presidente del Consiglio, tifoso giallorosso, sorride e si congeda così dai cronisti: "Quale vertice? Oggi c'è la Roma in Champions e io sono tifoso della Roma...''.
Ieri al Senato per il decreto sicurezza, il segretario di via Bellerio, supporter del Milan, aveva usato le stesse parole per smentire fonti di palazzo Chigi che assicuravano un colloquio a tre in serata: "Ma quale vertice! Stasera vedo la Champions, ho un vertice con rigatoni, ragù e Champions League". Il botta e risposta a distanza Conte-Salvini dimostra che nel governo c'è nervosismo e, raccontano, si è ancora lontani da un accordo. Continua, insomma, il braccio di ferro tra Cinque Stelle e Carroccio.