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'Comunarie' per Roma finiscono in Tribunale, atto di citazione contro Grillo

Virginia Raggi, candidata sindaco per il M5S a Roma (FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)
Virginia Raggi, candidata sindaco per il M5S a Roma (FOTOGRAMMA) - (FOTOGRAMMA)
17 marzo 2016 | 11.50
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E' arrivato in Tribunale l'atto di citazione contro le 'comunarie' M5S a Roma. Sono tre, per ora, gli ex 5 Stelle esclusi dalle consultazioni per il Campidoglio ed espulsi dal Movimento che hanno deciso di adire alle vie legali. Si tratta di Paolo Palleschi, Roberto Motta e Antonio Caracciolo, il ricercatore della Sapienza fatto fuori dalla corsa per una vecchia vicenda su presunte idee negazioniste, un'accusa che lo aveva visto tuttavia assolto con formula piena.

"Abbiamo appena iscritto la pratica in Tribunale - annuncia Palleschi all'Adnkronos - l'atto di citazione, circa 30 pagine, è rivolto all'associazione M5S, nella persona di Beppe Grillo, e chiede l'annullamento dell'espulsione, il nostro reintegro, nonché di invalidare le 'comunarie'" che hanno visto trionfare Virginia Raggi.

Palleschi, che è un avvocato penale anche se la vicenda, legalmente, è gestita dal collega Lorenzo Borré "perché ci muoviamo su un piano civilistico", spiega che "la decisione cautelare si avrà tra 15-20 giorni" e potrebbe "congelare le comunarie e la corsa di Raggi. Non sarà una pronuncia di merito, ma il magistrato, in base alla lettura delle carte, dirà se c'è fumus, ovvero se ritiene ci siano elementi di sostegno alle regioni dei ricorrenti".

Perché, secondo Palleschi e gli altri, le decisioni assunte dai vertici 5 Stelle "sono illegittime, non fondate su norme". E l'atto di Roma, aggiunge, è solo l'inizio di un vero e proprio fuoco di fila. "Sono in procinto di rivolgersi al Tribunale anche altri, il fondamento giuridico è lo stesso per le altre 'comunarie', a partire da Napoli".

"Noi facciamo da apripista - fa notare l'avvocato romano - ma verosimilmente si prospetta una pioggia di ricorsi contro il M5S e Grillo. Ci hanno contattato da tutta Italia, anche Napoli ci seguirà a brevissimo. Ma il nostro atto è il primo ed è fondamentale, perché quel che deciderà il giudice, come si dice in gergo, farà giurisprudenza".

Mostrano sicurezza i parlamentari romani del M5S. "Siamo tranquillissimi - dicono all'Adnkronos - tutto è stato fatto nel massimo rispetto delle regole e con buon senso. Non esiste un diritto alla candidatura e Palleschi, da avvocato, dovrebbe saperlo. Queste persone purtroppo sono alla ricerca di visibilità a vario titolo: ci vediamo in Tribunale".

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