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Caso Scurati, dalla Rai lettera di contestazione a Serena Bortone: chiesti chiarimenti

La conduttrice dovrà dare "giustificazioni" per un post sui social. Sergio: "Non è un provvedimento disciplinare". Insorge il Pd in Vigilanza: "Atto intimidatorio e arrogante"

Serena Bortone - Fotogramma
Serena Bortone - Fotogramma
08 maggio 2024 | 21.55
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La Rai ha inviato una lettera di contestazione disciplinare a Serena Bortone in riferimento al post pubblicato dalla giornalista sui propri profili social il 20 aprile in merito alla vicenda Scurati. Lo comunica la Rai in una nota. "Come da prassi - spiega l'azienda nella nota - nella contestazione si chiedono alla giornalista eventuali giustificazioni e chiarimenti".

Sergio: "Atto dovuto"

Sul caso Scurati "non è stata vietata né partecipazione dell'ospite né la lettura del monologo", chiarisce l'ad Rai Roberto Sergio in audizione in Vigilanza, parlando della mancata partecipazione dello scrittore Antonio Scurati al programma di Serena Bortone il 25 aprile. L'ad sottolinea che "si tratta di un atto dovuto", al quale "seguirà un iter previsto dal regolamento". Non è, dunque, "un provvedimento disciplinare, è una richiesta di chiarimenti che verranno valutati per poi decidere quali provvedimenti saranno predisposti", scandisce Sergio. "E' una contestazione ma non un provvedimento". L'ad ha poi sottolineato che "la vicenda ha creato un danno reputazionale, l'accusa di censura inesistente ha travolto tutto quanto è stato fatto".

"Siamo un'azienda e ci sono delle regole che devono essere rispettate da tutti, sia giornalisti che non giornalisti", ha aggiunto Sergio.

Nel caso Scurati, "non è stato annullato un contratto, c'era una trattativa che era stata finalizzata ma non con un contratto firmato. Si era d'accordo sul valore economico - ha aggiunto Sergio - dopo di che si è venuti a conoscenza delle promozioni", e per questo motivo "si è detto che non doveva essere a titolo oneroso ma che sarebbe stato a titolo gratuito. Non si tratta dunque di un motivo editoriale ma di un motivo economico".

Sergio ha citato poi il caso di Carlo Cottarelli: "Vi potrei fare una lista delle persone nella stessa trasmissione della Bortone che inizialmente erano previste a titolo oneroso e poi passate a titolo gratuito- ha scandito Sergio- Uno dei casi proprio di 'Che sarà', che va addirittura oltre quello di Scurati, è quello di Cottarelli, nel momento in cui si è venuti a conoscenza della promozione del libro, in quel caso con contratto firmato, non gli e' stato pagato. E' una prassi quella di sostituire una presenza a titolo oneroso con una presenza a titolo gratuito quando ci sono promozioni in corso". Scurati "poteva venire in trasmissione" ha aggiunto Sergio.

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Rossi: "C'è uguaglianza di diritti e di doveri"

Anche il dg Giampaolo Rossi ribadisce che "se c'è un'uguaglianza di diritti c'è anche un'uguaglianza di doveri". La necessità di una autorizzazione al rilascio di dichiarazioni "vale per il direttore generale come per l'ultimo dei dipendenti assunto ieri", ha spiegato Rossi.

Usigrai: "Anche basta"

Di un procedimento inaccettabile" parla la segretaria dell'Usigrai Daniela Mcheda. "E cosi l’ha fatto: Roberto Sergio, l’uomo che da dirigente Rai, direttore della radiofonia attaccava pubblicamente sui social il Giornale Radio Rai, ora - scrive Macheda su Facebook - da Amministratore delegato fustiga a colpi di procedimenti disciplinari chi, anche attraverso i social difende la propria libertà e professionalità da un sistema di controllo "asfissiante" sul lavoro dei giornalisti della Rai. I provvedimenti annunciati sulla vicenda Scurati sono dunque arrivati ma alla persona sbagliata. Il procedimento disciplinare aperto contro Serena Bortone è inaccettabile. Anche basta".

Pd: "Gesto minaccioso"

Un'azione che comunque scatena le ire dell'opposizione in Vigilanza Rai. "Il procedimento disciplinare dell’Ad Rai Sergio nei confronti di Serena Bortone - affermano i componenti Pd - definisce l’idea che la dirigenza dell’azienda ha del pluralismo informativo. Siamo di fronte ad un atto arrogante, minaccioso, intimidatorio. 'Colpirne uno per educarne cento’ è il motto che anima questa maggioranza che vuole rendere l’azienda del servizio pubblico il megafono del governo".

Bonelli: "Fatto grave"

Sulla vicenda è intervenuto anche il deputato di Alleanza Verdi Sinistra Angelo Bonelli: "Apprendo che avete avviato un procedimento disciplinare contro Serena Bortone, è un fatto estremamente grave. E' una situazione - ha attaccato Bonellli - molto cupa dal punto di vista della democrazia del nostro Paese. Vi invito a riflettere, è un fatto estremamente grave" che "apre una fase nuova".

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