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Bonafede in divisa, scatta lo sfottò

(fonte Facebook /Polizia Penitenziaria /Giuseppe Civati)
(fonte Facebook /Polizia Penitenziaria /Giuseppe Civati)
16 gennaio 2019 | 10.16
LETTURA: 3 minuti

"Non è secondino a nessuno". A formulare una fra le battute più gettonate di una lunghissima serie è Giuseppe Civati. Obiettivo del fondatore di Possibile il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, che nel giorno della cattura di Cesare Battisti ha indossato la divisa della Polizia Penitenziaria sorridendo davanti alla fotocamera. Un gesto, quello del ministro, che a molti ha ricordato la passione del collega di governo Matteo Salvini per le divise e l'abitudine del leader del Carroccio di indossarle in (quasi) ogni occasione ufficiale. La foto di Bonafede è così diventata ben presto virale, attirando su di sé una vera e propria marea di sfottò sui social.

"Quando finalmente anche a te hanno comprato un costume come quello del cuginetto", "Gli ultimi saranno secondini", "Felice come al suo primo giorno di scuola con il grembiule nuovo", alcuni fra le centinaia di commenti che hanno invaso Twitter dopo la diffusione dello scatto del ministro, già nel mirino per aver confezionato un singolare video delle tappe della vicenda Battisti. "L'album delle divise ministeriali - ironizzano ancora - si arricchisce di Bonafede guardia carceraria. Cerco Danilo Toninelli capotreno e Giulia Grillo infermiere. Scambio con Di Battista vigile motociclista". E se per alcuni la maggioranza è ora davvero "più divisa che mai", altri riconducono il gesto a una ben precisa sindrome, da ieri ufficialmente entrata nel vocabolario social con tanto di hashtag dedicato: il #giacchettismo.

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