Nel corso del Tavolo tecnico del II trimestre 2023 del Progetto 'Next Generation Eu - EuroPA Comune'
Con la conversione del 'decreto Pnrr-ter', sono state introdotte una serie di misure di semplificazione volte a dare nuovo impulso ai progetti, al fine di facilitare il raggiungimento dei milestones e target concordati con Bruxelles. Dall’accentramento dei poteri di controllo all’organizzazione della nuova Struttura di Missione del Piano, il Governo sta puntando su una revisione delle misure attuative e di rendicontazione finalizzate, in particolar modo, a facilitare la realizzazione delle opere previste. Quest’azione è supportata, inoltre, dalle recenti modifiche al Codice dei Contratti pubblici che, grazie a una sempre maggiore digitalizzazione degli appalti, introduce nuove norme finalizzate ad adottare misure adeguate per individuare, prevenire e risolvere ogni ipotesi di conflitto nello svolgimento delle procedure di aggiudicazione ed esecuzione degli appalti e delle concessioni.
Il Tavolo tecnico del II trimestre 2023 del Progetto 'Next Generation Eu - EuroPA Comune' si è posto come obiettivo quello di illustrare, grazie alla testimonianza di chi lavora nelle amministrazioni dello Stato e l’esperienza di coloro che andranno ad attuare gli interventi, quelle che sono le principali novità in merito allo sviluppo dei progetti del Pnrr, presentando le novità operative legate alla realizzazione delle opere. Ne hanno discusso figure istituzionali, rappresentanti delle amministrazioni territoriali ed esperti del Pnrr, che hanno illustrato le principali modifiche introdotte dal legislatore e le nuove modalità attraverso cui saranno gestiti i progetti da parte dei soggetti attuatori.
Ad aprire il tavolo, Nicola Tonveronachi, amministratore delegato di Centro Studi Enti Locali, che ha introdotto i lavori mettendo l’accento sul calo di attenzione da parte dell’opinione pubblica rispetto all’attuazione del Pnrr. “Il sistema Paese parlava del Pnrr con continuità, adesso ce ne stiamo occupando meno, proprio ora che siamo nella fase della messa a terra dei progetti”, ha detto l’ad, sottolineando che, mentre inizialmente milestone e target erano incentrati sulle riforme abilitanti, adesso riguardano la capacità di spesa, che è uno dei problemi del sistema italiano: “L’interesse della stampa, generalista e di settore è venuto meno ma questo non vuol dire che la questione sia già risolta”, ha incalzato Tonveronachi.
Secondo Veronica Nicotra, segretario generale Anci, “i comuni stanno rispettando le varie scadenze, noi monitoriamo costantemente l’attuazione del Piano e a dirlo sono i dati oggettivi dei Cig avviati presenti sulla banca dati Anac". Ad aprile avevamo 45mila gare aggiudicate. Anche i dati di spesa sono molto soddisfacenti, nel 2022 è stato registrato un aumento di spesa significativo rispetto al 2021”, ha detto. La visione di Nicotra sulle misure introdotte dal nuovo esecutivo è quella che sia “una scelta utile aver accentrato sotto il ministro Fitto il controllo sul Pnrr e avere un ministro che si occupi a tempo pieno del piano”. Sulla questione del Codice degli appalti, invece, il segretario ha messo l’accento su qualche preoccupazione da parte dei comuni in vista della scadenza del 1° luglio sulla qualificazione delle stazioni appaltanti: “Si poteva differenziare rispetto alla complessità degli interventi”, ha evidenziato.
Davide Ciferri, responsabile Unità di missione per il Pnrr del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è intervenuto al tavolo esprimendo preoccupazione sul calo di attenzione da parte dell’opinione pubblica rispetto alle tematiche che riguardano il Pnrr: “In questa fase, l’elemento che mi preoccupa di più è il fatto che il Paese ha perso la voglia di credere in questo piano, questo meccanismo non funziona più proprio perché pensiamo di non potercela fare”. Ciferri vede nel Pnrr-ter un effetto produttivo importante: “L’accentramento può creare una certa efficienza, quello che ci si aspetta è un’accelerazione nella fase finale grazie alle misure introdotte dal nuovo esecutivo”.
Il funzionario si è espresso anche sul controllo concomitante della magistratura contabile: “Il controllo concomitante della Corte dei Conti è utile, perché il confronto può portare soluzioni condivise. Allo stesso tempo, le amministrazioni centrali stanno attuando uno sforzo per garantire un maggior presidio e una maggiore compliance nella rendicontazione per gli enti locali che si trovano a gestire una mole enorme di documentazione”.
Rossano Massai, presidente Ance Toscana, ha portato all’attenzione del tavolo una delle difficoltà più frequenti incontrate dalle stazioni appaltanti, l’erogazione dei rimborsi da parte delle amministrazioni centrali: “Durante la nostra assemblea pubblica, alla presenza del Ministro Salvini, è emerso che più del 50% delle richieste delle stazioni appaltanti presso il ministero non sono evase, a rimetterci sono le imprese che non riscuotono”. Massai ha parlato anche della necessità di riformare la Pa: “Da un’indagine risulta che la media di età dei dipendenti pubblici è 51 anni, c’è un problema di quantità dei dipendenti, ma anche di qualità, di aggiornamento, specie con la digitalizzazione richiesta dal nuovo Codice degli appalti. Quindi è assolutamente necessario che la riforma sugli apparati pubblici preveda e permetta agli enti pubblici di poter assumere del personale adeguato, sia in numero che per competenze”.
Flavio Menegat, responsabile Ufficio Lavori Pubblici e Ambiente Comune di Cornuda, ha portato al tavolo l’esperienza del proprio ente nella gestione degli interventi finanziati dal Pnrr. Per il funzionario, la gestione di questo tipo di procedure ha messo in stand-by le procedure ordinarie: “Quello che sta accadendo è che viene tralasciato l’ordinario per rispettare le scadenze del piano”. Menegat ha evidenziato come la mancanza di una vera interoperabilità tra banche dati aumenti la già consistente mole di lavoro: “dobbiamo caricare in ReGis dati già presenti in Siope e in Simog. Questa non è interoperabilità ma duplicazione dei dati”.
Andrea Mazzillo, economista, esperto di finanza locale presso la Sezione Autonomie della Corte dei conti, ha sottolineato che il controllo della magistratura contabile esiste da tanti anni ed è solo stato rinforzato con il Pnrr, per dare maggiori garanzie all’Europa. Mazzillo ha, inoltre, evidenziato che vi è effettivamente un problema di dialogo tra le piattaforme a disposizione per la rendicontazione dei progetti: “l’interoperabilità esiste, ma vi sono alcune linee di intervento che ancora riscontrano difficoltà nella comunicazione”. Un problema legato anche alla continuità amministrativa: “Circa 50 miliardi di finanziamenti Pnrr erano progetti già in essere. In molti casi, le amministrazioni titolari sono abituate a utilizzare i loro sistemi informatici e chiedono agli enti di alimentare questi sistemi, queste criticità si dovrebbero riassorbire”. L’economista ha concluso l’intervento facendo luce sulla volontà della Corte che è quella “di intercettare le criticità. Il controllo concomitante esiste, è sempre presente, e continuerà a esserci. Riflettiamo piuttosto su quelle connessioni a livello informatico che potrebbero agevolare tutti, comprese le autorità di controllo”.
Marco Pucci, avvocato civilista, esperto in diritto degli enti locali, ha fatto luce sulle principali novità introdotte dal nuovo Codice degli appalti: “La parte con le ripercussioni più evidenti del nuovo Codice degli appalti si avrà dal 1° gennaio 2023 e riguarderanno principalmente la digitalizzazione”. “L’obiettivo primario del nuovo Codice è il raggiungimento di un ecosistema nazionale di approvvigionamento digitale”, ha ricordato Pucci. Una scadenza molto vicina è quella del 1° luglio, termine ultimo per la qualificazione delle stazioni appaltanti. Mentre, tra le novità più rilevanti, Pucci ha segnalato “la figura del Rup, che era già una figura centrale, con il nuovo codice assume un ruolo addirittura maggiore”.
Tania Salucci, esperta di progettazione, monitoraggio operativo e finanziario su progetti Pnrr, ha affrontato il tema dei progetti precedentemente avviati confluiti nel Pnrr: “Visto il tenore delle progettualità delle medie opere, progetti in essere confluiti in Pnrr, le risorse 2023-2025 sono in fase di rilascio per consentire di raggiungere questi obiettivi”.
Salucci ha parlato anche delle nuove funzionalità di ReGis: “E' stato ulteriormente incrementato nelle sue funzionalità, come la funzionalità che permette di fare un’attestazione delle verifiche internamente alla piattaforma. Un’ulteriore nuova funzionalità è quella che permette al soggetto attuatore di inserire il Cup in maniera autonoma”.