I progetti del Pnrr per la ricerca italiana "devono essere competitivi" e devono rappresentare "un motore" per lo sviluppo del Paese. A sottolinearlo è stato il ministro dell'Università e Ricerca, Maria Cristina Messa, parlando con i giornalisti a margine della presentazione, oggi al Cnr, del Rapporto sulla Ricerca e Innovazione in Italia. I fondi del Pnrr, ha rilevato Messa "sono una occasione per il mondo della ricerca ma attenzione a non dimenticare la competitività" ha indicato Messa.
Con i fondi del Pnrr, che mirano ad alzare la competitività del Paese, bisogna pensare anche di "fare un salto dalla ricerca di base al prodotto, verso quella che in Europa chiamano 'disrupting innovation', è un punto in cui non siamo forti e dovremmo cercare di investire di più" e la riforma dei Dottorati "assolutamente" può essere un driver per questi obiettivi.
"La ricerca è fatta da persone, noi dobbiamo rivalorizzare la formazione delle persone che fanno ricerca: non si nasce 'imparati'" ha osservato Messa. La formazione, ha aggiunto il ministro, "è molto importante sia in termini di contenuto sia per dare al Paese figure che possano portare avanti progetti innovativi. Quindi la riforma dei Dottorati è fondamentale per dare un ruolo al dottore di ricerca più ampio e che serva al Paese".
Lo scatto del rafforzamento della ricerca italiana, nel contesto dei fondi e delle riforme del Pnrr, "è possibile se lavoriamo tutti insieme". "Il Governo mette a disposizione strumenti, risorse e riforme che permettano di facilitare il lavoro dei ricercatori e delle filiere" ma "a questo punto, ha argomentato il ministro, "è la comunità scientifica che deve rispondere a questo appello e lo può fare".