I fondi del Pnrr sono "in gran parte destinati alla medicina del territorio. Credo che bisogna riorganizzare a 360 gradi la sanità italiana che si basa su due punti: i medici di famiglia e gli ospedali". Oggi "non c'è sul territorio nazionale una vera rete di prossimità, la sfida è costruirla con i fondi del Pnrr". Anche perché sappiamo che "il futuro della sanità dipende dall'impiego di tutti i fondi del Pnrr". Lo ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenendo al 'Forum in Masseria', in corso in Puglia.
"A ben pensarci - ha precisato il ministro - il Pnrr nasce dopo il Covid, per far sì che ci sia una sanità migliore. Ci sono altri capitoli di spesa, forse meno importanti della salute che hanno più fondi". Per Schillaci, quindi, "15 o 20 miliardi sono tanti, forse ce ne dovevano essere di più per la salute, tanto più che il Pnrr nasce per superare tutti i problemi nel campo della salute e trascurati".
Per costruire la rete di prossimità, ha spiegato il ministro, saranno messe in campo "nuove opportunità di cura", questo anche per evitare che le uniche risposte immediate si cerchino solo nei pronto soccorso. Schillaci ha sottolineato anche la necessità di "avere una rete di farmacie che offre servizi sul territorio" e l'importanza di investire sulla sanità. Il Covid "ha amplificato le luci e le ombre del sistema sanitario nazionale. Le luci sono gli operatori sanitari, a tutti i livelli". Le eccellenze "sono gli ospedali" dove alle buone cure si lega la gratuità. "Le ombre sono legate alla medicina del territorio che già era fragile" prima del Covid.