''L’attuazione del Pnrr è cruciale, non solo sul versante nazionale, ma anche nell’ottica della nuova governance economica e delle prossime scelte sulla politica industriale europee''. Occorre utilizzare tutte le risorse previste dap Piano nazionale dal RepowerEu e dai fondi di coesione, ''con ancora maggior determinazione'' e ''nel modo più efficiente''. Lo afferma il direttore del Centro studi di Confindustria, Alessandro Fontana, nel corso dell'audizione alla commissione Bilancio di Camera e Senato sul Def.
L'associazione ricorda che nel periodo 2020-2022 gli interventi finanziati attraverso il Pnrr sono stati solo 17,7 miliardi sui 24,5 previsti, come ''risultato dell’ampia revisione che rispetto al Def 2021 aveva dimezzato le previsioni di spesa (erano 47,2 mld). Ora il Governo ha avviato le interlocuzioni per rimodulare alcuni progetti al fine di accelerarne l’attuazione, anche a seguito dell’approvazione di RepowerEu''. Per Confindustria, alcune modifiche al Piano ''sono senz’altro necessarie, ma non dovranno minarne l’ambizione''.
Con riferimento alla governance del Piano, le novità introdotte con il recente decreto legge Pnrr ''sono in linea di principio condivisibili, ma trattandosi di revisioni significative, è cruciale assicurare un’efficace transizione al nuovo per evitare rallentamenti'', spiega Confindustria. Infine, un altro canale per recuperare risorse è la revisione della spesa pubblica: dalla legge di bilancio e dal Pnrr si stima un recupero complessivo pari a 1,5 miliardi nel 2024, 2 miliardi nel 2025 e 2,2 miliardi nel 2026. ''Si tratta di risorse insufficienti, anche solo per finanziare le cosiddette politiche invariate. Per questo occorrerà ampliare sin da ora la strategia di spending review''.