''Il 2023 è l’anno di apertura dei cantieri e si capirà se l’Italia sarà in grado di completare tutto entro il 2026. I tempi serrati e le conseguenze della guerra hanno messo al centro del dibattito l’ipotesi della revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. I contenuti del Dl su cui siamo stati convocati si riferiscono ad una revisione profonda della governance del Piano con l’intento di semplificare e accelerare il lavoro delle amministrazioni per gestire meglio la fase attuativa e di realizzazione degli investimenti e realizzare nei tempi le opere previste. Passare dal dire al fare richiede quindi di accelerare la macchina amministrativa''. Lo ha sottolineato la Confesercenti, in occasione di un'audizione al senato sul Pnrr.
Confesercenti ''condivide gli strumenti che possano migliorare l’efficienza gestionale di un Programma di intervento così ampio e complesso che, soprattutto, deve essere attuato in tempi brevi se rapportati a quelli medi del nostro Pese in termini di realizzazione di investimenti o gestione delle risorse comunitarie. Ricordiamo che già l’ultima Nadef abbiamo evidenziato ritardi nella capacità di spesa da parte dello Stato, segnalando ritardi nella spesa prevista anche rilevanti''.
''La vera sfida è la capacità della macchina amministrativa di scaricare a terra il potenziale del Piano che si esprime nella efficace programmazione e gestione delle misure in grado di moltiplicarne gli effetti sostanziali, garantiti da una governance efficace che sovraintenda all’attuazione del Piano e al suo monitoraggio -sottolinea Confesercenti-. Una governance che dovrà, da un lato, essere agile e snella per assicurare l’efficacia e la tempestività dell’azione in linea con la stringente tempistica di rendicontazione richiesta dalla Commissione Europea e, dall’altro, garantire il coinvolgimento dei diversi livelli di governo interessati nel processo di attuazione del Pnrr così come delle parti sociali''.
''Fin dall’inizio della presentazione del Pnrr abbiamo segnalato la necessità che l’urgenza non determinasse esclusiva attenzione per i grandi progetti. Segnaliamo a tale proposito l’esigenza di garantire risorse per progetti destinati ad occupazione e lavoro, e rigenerazione urbana'', conclude Confesercenti.