L'Ufficio parlamentare di bilancio ha presentato dei rilievi sui bandi destinati agli enti territoriali.
Le modalità dei bandi di assegnazione delle risorse per gli enti locali, previste dal Pnrr, presentano delle ''criticità''. In particolare, per quanto riguarda gli asili nido, andrebbero utilizzate ''metodologie più trasparenti e di immediata interpretabilità, pur mantenendo fermi gli stessi indicatori utilizzati nell’approccio seguito dal decreto ministeriale e dal bando''. I rilievi sono contenuti nel flash dell'Ufficio parlamentare di bilancio 'I bandi Pnrr destinati agli enti territoriali: obiettivi specifici e vincoli territoriali'.
Per quanto riguarda gli interventi infrastrutturali per gli asili nido, ricorda l'Upb, il decreto ministeriale individua gli importi dei finanziamenti ( 2,4 miliardi), determina la pre-allocazione delle risorse tra le singole regioni e individua i criteri di valutazione. Questa linea di intervento del Pnrr ha come obiettivo la realizzazione di circa 265.000 posti necessari a garantire, entro la fine del 2025, il superamento dell’obiettivo europeo del 33% di copertura della popolazione nella fascia 3-36 mesi.
Le modalità individuate per l'assegnazione dei bandi presentano ''criticità in termini di possibili riordinamenti della graduatoria finale dei progetti selezionati, rispetto a quella che si avrebbe in assenza di applicazione del vincolo territoriale''. Secondo l'Upb per ''ognuno degli interventi previsti, la pre allocazione è caratterizzata dalla determinazione discrezionale dei pesi allocativi associati ai vari indicatori di volta in volta utilizzati; inoltre la metodologia di determinazione dei plafond regionali varia a seconda del tipo di intervento''.