La seconda sfilata disegnata dal direttore creativo Adrian Appiolaza è un'espressione dell'unicità delle persone e in passerella sfilano esploratori del 'lost and found'
Squadra, matite e post-it sul completo da ufficio. O una spilla-uova al tegamino appuntata giacca. Benvenuti nel mondo di Moschino, visto da Adrian Appiolaza, il direttore creativo del marchio del Gruppo Aeffe che alla sua seconda prova porta in passerella la moda uomo per l’estate 2025 e la moda donna resort 2025, in un'espressione dell'unicità delle persone. La collezione è un'esplorazione dell'esplorazione, dal caos urbano della città al paradiso di personale.
Come moderni esploratori che si spostano su uno scenario alla 'lost and found', come i bagagli smarriti o ritrovati negli aeroporti, i modelli sfuggono alla vita attraverso l'evasione per poi ritrovarsi in luoghi di cui non conoscevano l'esistenza. Le regole sul come vestirsi secondo Franco Moschino, scritte su un fax presente nella collezione primavera-estate 1995, vengono ridotte a brandelli per diventare una nuova forma di 'fur for fun' in una pelliccia di Tyvek bianco.
Non mancano simboli, scorci e ricordi dagli archivi di Moschino, come le stampe degli anni '90 reinterpretate, le margherite, i palloni da calcio, le macchie di sugo lasciate da una pizza e la bandiera italiana. I trench coat sono attorcigliati, vestiti lingerie, 'assemblaggi' di capi per crearne di nuovi. La 'survival jacket' della collezione primavera-estate 1992 viene reinterpretata prima per la vita urbana, poi per la grande fuga mentre una sciarpa può essere legata come una gonna, e una camicia da uomo può diventare un abito da sposa. Le tradizioni vengono spezzate, nuove identità scoperte. Il tutto con l'obiettivo di scoprire una visione del mondo alla Moschino maniera cui si è liberi di esprimersi attraverso i vestiti.