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We Wear raccoglie 1,5 mln nel primo round d'investimento realizzato da Hoop Capital

La startup tecnologica dei “gemelli digitali”che ha creato la prima soluzione end-to-end per realizzare, indossare e provare capi abbigliamento utilizzando misure corporee esatte, ha chiuso il primo round d’investimento di 1,5 milioni di euro sottoscritto da un gruppo di investitori italiani e internazionali coordinato da Hoop Capital

We Wear raccoglie 1,5 mln nel primo round d'investimento realizzato da Hoop Capital
13 dicembre 2021 | 13.28
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We Wear, la startup tecnologica dei 'gemelli digitali' che ha creato la prima soluzione end-to-end per realizzare, indossare e provare capi abbigliamento utilizzando misure corporee esatte, ha chiuso il primo round d’investimento di 1,5 milioni di euro sottoscritto da un gruppo di investitori italiani e internazionali coordinato da Hoop capital, società di consulenza, nata nel 2020, specializzata in operazioni di club deal e guidata dal fondatore Antongiulio Marti e da Armando Strofaldi.

Al club deal hanno partecipato partner tecnologici e business angel, italiani e internazionali. Gestioni spa, holding di Giovanni Fassi, presidente di Fassi Gru, è lead investor del club deal; anche Image S holding di Marco Diani e Paolo Longoni, azienda che sviluppa e distribuisce sistemi di visione artificiale, già partner tecnologico di We Wear, è tra i corporate investor del round. Erik Coover, la cui famiglia è a capo di Isagenix, azienda statunitense che vende integratori alimentari e prodotti per la cura della persona, fondata nel 2002 con un giro d’affari di 6 miliardi di dollari, è uno degli investitori internazionali.

Tra i business angel italiani Alberto Bartalozzi, manager con più di 20 anni di esperienza in primarie imprese del fashion tra cui Dolce&Gabbana, Pomellato e Valentino, in ambito finanziario e digitale e a supporto dello sviluppo internazionale; Giovanni Favero, amministratore unico del broker assicurativo Accapierre, Giuseppe Bongiorni, cfo di Cgi holding, e Luca Cristian Macchi.

Il club deal accelererà il percorso di crescita di We Wear che punta ad entrare e ad espandersi nei settori del fashion, dal 'su misura' al pronto moda, dell’abbigliamento tecnico-sportivo e dei servizi alle aziende del workwear, in Italia e a livello internazionale, per diventare la piattaforma leader per la gestione delle attività legate all’utilizzo di 'gemelli digitali'. Oltre al mondo dell’abbigliamento We Wear punta a portare la sua soluzione in tutti quei settori in cui la disponibilità delle esatte misure del corpo è abilitante per la creazione di nuovi servizi e di un’offerta innovativa, dal gaming al fitness e al miglioramento della forma fisica.

“Con We Wear abbiamo raccolto l’interesse di investitori corporate e privati, sia in Italia sia a livello internazionale, grazie alla portata innovativa della soluzione sviluppata dalla startup. Il management team di esperienza e un posizionamento da first mover, già riconosciuto dai più importanti player a livello globale nel mondo del workwear, hanno completato il quadro di questo deal di successo”, ha commentato Antongiulio Marti, founding partner di Hoop capital.

L’innovativa soluzione We Wear nasce dall’incontro tra Fabio Albizzati, ideatore del progetto e della soluzione tecnologica, con i co-founder Federico Chiorino e Antonio Carbonelli, manager con un’esperienza ultraventennale nella moda e nel workwear. In Italia We Wear è già stata scelta da un gruppo internazionale leader a livello mondiale nel workwear; anche Servizi ospedalieri spa, azienda leader in Italia per la fornitura di capi di abbigliamento e per il lavaggio e noleggio di biancheria ospedaliera, utilizza l’innovativa soluzione tecnologica di We Wear.

Il mercato europeo del workwear è pari a circa 24 miliardi di euro (fonte: Deloitte per Etsa, 2014): i principali mercati sono la Germania e la Francia, rispettivamente con 5,9 miliardi e 3,4 miliardi di euro, segue il mercato italiano con 2,5 miliardi di euro. Il mercato del workwear oggi rappresenta un’enorme opportunità per i player tecnologici come We Wear perché molti processi, come il 'presa misure', sono ancora manuali e la tecnologia creata dalla startup innovativa si è rivelata decisiva nell’ ottimizzare il ciclo di creazione dei capi.

"Questo round d’investimento - ha dichiarato Federico Chiorino, co-founder e ceo di We Wear - ci permetterà di accelerare la nostra espansione all’estero oltre che in Italia e in nuovi settori; al contempo continueremo a investire nello sviluppo della nostra tecnologia. Avere tra i nostri investitori dei partner affermati e prestigiosi è la conferma dell’ottimo lavoro svolto".

"Stiamo andando - ha spiegato - nella direzione corretta e con la giusta ambizione: il nostro obiettivo è rivoluzionare il settore dell’abbigliamento ma anche del fitness e del miglioramento della forma fisica oltre che del gaming. La nostra soluzione è un gate di accesso a un nuovo metaverso che offre enormi opportunità di crescita, sia nella vendita retail sia a livello di e-commerce".

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