A fine giugno, dopo tre soli mesi di operatività, risultano percettori di reddito o di pensione di cittadinanza circa 840 mila nuclei (di cui oltre 102.833 destinatari di pensioni di cittadinanza) per un numero complessivo di individui che supera i 2 milioni. L’importo medio cresce da un minimo di 387 euro mensili a un massimo di circa 626 euro in corrispondenza dei nuclei con cinque componenti. Nel Sud e nelle Isole risiedono i nuclei beneficiari più numerosi. E' quanto emerge dal XVIII Rapporto annuale dell'Inps presentato oggi.
Rispetto al valore massimo dei beneficiari del Rei, raggiunto nel dicembre 2018, i nuclei beneficiari di Rdc/Pdc sono, a fne giugno, più del doppio; analoga distanza si registra per l'importo medio mensile del beneficio (239 per il ReI, 490 per Rdc/Pdc).
E secondo il Rapporto il primo impatto del 'decreto Dignità' ha determinato consistenti effetti di sostituzione tra lavoro a termine (in calo) e lavoro a tempo indeterminato (in crescita, trainato dalle trasformazioni), di dimensioni ben superiori a quelle fisiologiche.
Secondo l'Istituto, "al netto dell’impatto delle imprese cessate, maggiore nel secondo periodo rispetto al primo, la variazione occupazionale risultante e di consistenza analoga in entrambi i periodi analizzati".
Come si legge nel Rapporto, l'Inps registra un risultato economico di esercizio pari a -7,839 miliardi di euro, in diminuzione di 855 milioni rispetto al risultato economico di -6.984 milioni dell’anno 2017.
Dal rapporto emerge un patrimonio netto dell'Inps di 47.042 milioni in aumento di 53.948 milioni rispetto al patrimonio netto negativo per 6.906 milioni dell’anno 2017; un avanzo finanziario di competenza, di parte corrente, di 2.255 milioni, con un decremento di 1.225 milioni rispetto all’avanzo di 3.480 milioni dell’anno 2017.
E ancora un avanzo finanziario di competenza complessivo di 64.403 milioni, con una variazione positiva di 60.393 milioni rispetto all’avanzo di 4.010 milioni dell’anno 2017; un differenziale di cassa (differenza tra riscossioni al netto delle anticipazioni e pagamenti) negativo per 4.899 milioni coperto per 2.513 milioni con le anticipazioni dello Stato e per 2.386 milioni con le giacenze di cassa dell’Istituto; un avanzo di amministrazione di 103.218 milioni, in crescita rispetto all’avanzo di 39.763 milioni dell’anno 2017.