Richiamare l'attenzione sulla necessità di riordinare ed efficientare l’assistenza sanitaria integrativa, che rappresenta un settore che già conta oltre 500 operatori. Potrebbe essere opportunamente valutata l’attribuzione della vigilanza a un’unica autorità, mantenendo presso i ministeri competenti (Lavoro e Salute) l’alta vigilanza sui rispettivi settori. E' quanto emerge dalla relazione annuale della Covip, presentata oggi alla Camera dei deputati.
A fronte dei cambiamenti demografici in atto e del conseguente ampliamento dei bisogni di protezione sociale, il ruolo del sistema dei controlli, spiegano dalla Covip, "assume una connotazione del tutto speciale, proprio per la grande rilevanza degli interessi coinvolti, ed è incentrato sul tema dell’adeguatezza delle prestazioni pensionistiche rispetto ai bisogni previdenziali".
Tale contesto assegna all’azione di vigilanza della Covip la connotazione di 'vigilanza sociale', differenziandone nettamente il ruolo e le caratteristiche funzionali rispetto alle Autorità di vigilanza sul risparmio finanziario. Peraltro, si osserva, l’esigenza di una "vigilanza così caratterizzata non investe solo la previdenza, ma anche, in un’ottica di welfare integrato, le diverse componenti della domanda di protezione sociale, riferibili ai bisogni di cura e assistenza, anche a lungo termine, che assumono particolare rilievo nelle società che invecchiano".