"La previdenza complementare può rafforzare il proprio ruolo, svolgendo in modo ancora più significativo di oggi una funzione di supporto al sistema previdenziale di base. La Rita (Rendita integrativa temporanea anticipata) già dimostra come sussistano margini per ripensare la tutela previdenziale in un’ottica ancora più integrata e sinergica". Così il presidente della Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione), Mario Padula, presentando oggi, alla Camera dei deputati, l’annuale relazione sull’attività della Commissione, ha fornito il quadro del settore dei fondi pensione e delle casse professionali e illustrato le iniziative dell’Autorità per rendere il sistema sempre più trasparente e flessibile, a tutela degli iscritti, avanzando alcune proposte.
Secondo la Covip, a dieci anni dalla riforma, il sistema di previdenza complementare, pur essendo complessivamente ben strutturato, può ulteriormente rafforzare il proprio ruolo. E l'attività della Commissione si configura sempre più come 'vigilanza sociale'; l’esigenza di una vigilanza così delineata si estende alle diverse componenti della domanda di protezione sociale, riferibili ai bisogni di cura e assistenza, anche a lungo termine, nella prospettiva di un welfare integrato.
"Tra i bisogni delle società che invecchiano spiccano -ha spiegato Padula- quelli di cura e assistenza: a una logica di sussidiarietà al primo pilastro risponde la sanità integrativa che, diversamente dalla previdenza complementare, non risulta adeguatamente regolata né efficacemente vigilata".