"Quasi tre milioni di pratiche aperte e oltre 5 milioni di persone che si rivolgono al Patronato della Cgil ogni anno per chiedere agli Enti previdenziali il riconoscimento di un diritto, sia esso previdenziale o socio assistenziale". Così il patronato della Cgil Inca sintetizza, sulle rivista 'Esperienze', la sua intensa attività di tutela individuale dettagliata nel Bilancio sociale 2016, che sarà presentato a Roma il 6 luglio, alle 10, al Tempio di Adriano, in piazza di Pietra.
All'evento parteciperanno, tra gli altri, in una tavola rotonda, Tiziano Treu, presidente del Cnel, Marco Causi, vicepresidente della commissione Esteri della Camera dei deputati, Giuseppe Lucibello, direttore generale dell'Inail, Marzia Valeri, del ministero del Lavoro, direzione generale per le Politiche previdenziali e assicurative, rapporti con gli istituti di patronato, e Morena Piccinini, presidente Inca.
Il Bilancio Sociale 2016 mostra come i profondi cambiamenti legislativi intervenuti nel mercato del lavoro e nella previdenza abbiano inciso sui comportamenti individuali di chi si rivolge al Patronato, condizionando l’andamento dell’attività di tutela individuale dell’Inca. Negli ultimi 3 anni, infatti, l’effetto della riforma Fornero, con l’innalzamento dei requisiti anagrafici e contributivi, ha prodotto una sostanziale riduzione delle domande di pensione.
Lo stesso andamento decrescente si è registrato per le domande di sostegno al reddito, a seguito dei continui rimaneggiamenti della normativa riguardante gli ammortizzatori sociali, ridotti a un solo strumento assicurativo (Naspi) contro la disoccupazione. Ciononostante, è cresciuta la domanda di tutela con un aumento delle persone che si sono riversate negli uffici territoriali dell’Inca per avere una informazione dettagliata su come muoversi e quali scelte fare di fronte a una sostanziale contrazione dei diritti previdenziali e socio assistenziali.
Per far fronte a questa crescente domanda, però, le risorse sono diminuite. Al Fondo Patronati, si legge su 'Esperienze', "sono stati sottratti, in 7 anni, ben 140 milioni di euro: in particolare, dal 2010 al 2013, la riduzione è stata complessivamente di 30 milioni di euro per ciascun anno del triennio, a cui si sono aggiunti ulteriori 50 milioni di euro con le leggi di Stabilità 2014 e 2015". "Per compensare la perdita economica, è intervenuto il legislatore che ha approntato una riforma di questi Istituti, allargando ulteriormente gli ambiti di intervento del Patronato, anche con la previsione di introdurre la possibilità di chiedere contributi volontari agli utenti", ricorda.
“L’obiettivo - spiega Morena Piccinini, presidente Inca - è quello di diventare un soggetto capace di fornire, oltre alla tutela individuale, una consulenza sempre più specialistica su welfare nazionale, territoriale e contrattuale, nonché sui problemi connessi alla salute nei luoghi di lavoro e nelle condizioni di vita".