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Inps: Civ approva Assestamento del Bilancio preventivo 2018

Guglielmo Loy, presidente Civ Inps
Guglielmo Loy, presidente Civ Inps
12 settembre 2018 | 15.51
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Il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell’Inps approva l’Assestamento del Bilancio Preventivo 2018. Ne dà notizia una nota che ricorda come "gli organi dell’Inps hanno aggiornato il Bilancio Preventivo 2018 dell’Istituto sulla base della situazione finanziaria al primo semestre di questo anno". "I riscontri al 30 giugno hanno permesso di registrare un contenimento del 'rosso di bilancio' (disavanzo) prevedibile al 31/12/2018 in 1,841 miliardi di euro con un dimezzamento rispetto alle previsioni di inizio anno. Questo risultato riflette la contenuta ma positiva crescita delle ore lavorate, che hanno comportato un aumento dello 0,6% dei contributi da imprese e lavoratori del settore privato", prosegue la nota del Civ.

I contributi Inps ammontano complessivamente a 228,794 miliardi di euro, per far fronte alle prestazioni previdenziali (pensioni al netto delle componenti assistenziali) e a quelle di protezione sociale (cassa integrazione, naspi) che necessitano di 229,461 miliardi di euro a carico del sistema solidale tra imprese e lavoratori. Il Civ sottolinea che queste attività ("cuore dei compiti dell’Istituto"), presentano quindi una previsione di disavanzo di 667 milioni di euro che potrà essere coperto da un positivo andamento della ripresa economica.

"Le prestazioni a carico del Bilancio dello Stato di carattere assistenziale o di protezione sociale fanno registrare una contrazione dello 0,9% relativa al contenimento delle prestazioni per invalidità civile ed accompagnamento. Nonostante queste contrazioni di spesa i trasferimenti dallo Stato a questo titolo pesano sul disavanzo Inps per 621 milioni di euro", prosegue la nota.

Il Civ dell’Inps, nel quale sono rappresentati lavoratori e imprese, cioè i maggiori contribuenti, ha rimarcato, nell’approvare l’assestamento al Bilancio 2018, come "il disavanzo sia conseguenza, anche, di un prelievo 'forzoso' di 798 milioni di euro dai contributi Inps, previsto dalle norme della cosiddetta spending review e, quindi, destinato alle Casse dello Stato". Un prelievo che porta alla riduzione degli investimenti in tecnologia e innovazione e risorse umane e che alimenta, inevitabilmente, criticità organizzative e funzionali.

Pesa, inoltre, negativamente la politica di cartolarizzazione del patrimonio istituzionale dell’Inps costretto, oltre un decennio fa, alla cessione delle più importanti sedi con l’obbligo, fino al 2022, di sottoscrizione di gravosi canoni di affitto. Risulta importante sottolineare, inoltre, che i pensionati Inps concorrono, con il prelievo sulle pensioni, al fabbisogno del Bilancio dello Stato con un versamento annuo di oltre 56,377 miliardi di euro.

Il Civ Inps ha anche evidenziato che nella prossima Legge di Bilancio per il 2019 risulterà opportuno prevedere il rifinanziamento dei provvedimenti adottati negli scorsi anni per sostenere l’occupazione e gli ammortizzatori sociali. È altresì urgente che le diverse amministrazioni pubbliche mettano a disposizione dell’Inps i dati dei contributi dovuti per i dipendenti pubblici affinché essi abbiano piena consapevolezza della propria storia contributiva.

Guglielmo Loy, presidente del Civ Inps, proponendo l’approvazione in via definitiva dell’Assestamento del Bilancio Preventivo 2018 ha sottolineato che "la situazione Inps evidenzia la possibilità di mantenere un importante ruolo dell’Istituto come soggetto di garanzia del nostro welfare. Occorre, però, una forte iniziativa del legislatore che liberi l’Inps da prelievi economici gravosi e dai vincoli che ne riducono l’efficienza e rallentano il miglioramento dei servizi verso l’utenza anche per prevenire l’eccesso di contenzioso". Così una nota del Consiglio di indirizzo e vigilanza dell'Inps.

"Il Civ Inps è impegnato a costruire un rapporto positivo con i cittadini, le parti sociali e gli intermediari istituzionali, anche per mezzo di un forte impulso agli 'open data', affinché tutti possano essere partecipi delle scelte strategiche di carattere previdenziale e di protezione sociale", prosegue la nota.

"Questi dati fanno anche maggiore chiarezza, non solo sullo stato economico dell’Istituto, ma anche sulla più netta distinzione tra le uscite di carattere previdenziale rispetto a quelle, orientate dalle leggi e da scelte politiche, più strettamente assistenziali e di incoraggiamento alla crescita economica. Maggiore chiarezza andrebbe evidenziata anche nel Bilancio generale dello Stato per permettere all’opinione pubblica ed ai cittadini di avere il massimo della trasparenza su un tema, quello della sostenibilità della protezione sociale, che coinvolge 40 milioni di cittadini", conclude la nota del Civ dell'Inps.

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