L'intervento del presidente del Centro Studi e ricerche Itinerari Previdenziali
"La prima osservazione da fare riguarda proprio il rapporto dichiaranti/abitanti (pari a 1,468) che, in buona sostanza, dice che il 49,29% degli italiani non ha reddito e risulta, quindi, a carico nella media nazionale". Così Alberto Brambilla, presidente del Centro Studi e ricerche Itinerari Previdenziali, commenta l’Osservatorio sulla spesa pubblica e sulle entrate presentato oggi a Roma nel corso di un convegno promosso in collaborazione con Cida, Confederazione italiana dirigenti e alte professionalità.
"La seconda - dice - sta invece nella constatazione che, mentre aumentano i contribuenti che presentano la dichiarazione, diminuiscono sia i versanti sia i redditi dichiarati; se si considera però che, nel frattempo, pil e occupazione sono cresciuti, così come l’ammontare totale dell'Irpef versata a quasi sostanziale parità di addizionali regionali e comunali, se ne può dedurre che quelli pagano sono sempre meno, ma di fatto pagano sempre di più, l’esatto contrario del (legittimamente) decantato principio pagare tutti per pagare meno".
"Ora - sottolinea Brambilla - è indubbio che, tenuto conto del combinato di imposte dirette e indirette, l'imposizione fiscale in Italia possa ritenersi eccessiva, ma lo è altrettanto che prima di formulare ipotesi e contromisure sarebbe particolarmente importante per politica e parti sociali guardare ai dati per una fotografia puntuale e proporre così soluzioni effettivamente calate sulla realtà del Paese, superando la fin troppo semplicistica dicotomia ricchi e poveri ancora cara a un certo tipo di narrazione".