L'intervento della ministra per gli Affari Regionali
"C'è la necessità di mettere il lavoro al centro delle politiche della ripartenza del Paese". Lo ha affermato la ministra per gli Affari Regionali, Maria Stella Gelmini, in collegamento web con il Festival del Lavoro. "Oggi in Conferenza Stato-Regioni - ha aggiunto Gelmini - concluderemo l'informativa sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, al cui centro abbiamo messo il tema del lavoro, delle politiche attive e soprattutto della riforma degli istituti tecnici professionali con il potenziamento dell'apprendistato. La prospettiva non è fatta di reddito di cittadinanza, è fatta di più lavoro, più politiche attive di apprendistato, di sistema duale, di riforma anche della formazione professionale".
"Siamo pronti gradualmente ad alzare il coprifuoco alle 23, fino a toglierlo del tutto. E' chiaro che questo dipenderà non tanto e non solo dalla politica ma dai comportamenti di ciascuno di noi", ha detto. "Al momento il coprifuoco è stato fissato alle 22, ma il decreto contiene un meccanismo secondo il quale ogni 15 giorni c'è una un analisi sull'andamento dei contatti ma anche sull'andamento delle vaccinazioni", ha aggiunto Gelmini.
"Siamo consapevoli come governo che la pandemia ha bruciato molti posti di lavoro in particolare è impressionante un dato durante il 2020 secondo le stime dell'Organizzazione mondiale del Lavoro il numero delle ore lavorate su scala globale è calato dell'8,8% rispetto al 2019, parliamo di 12 miliardi di ore perse a settimana, l'equivalente di 250 milioni di posti di lavoro a tempo pieno", ha detto. "Di fronte a questa catastrofe - ha continuato Gelmini - il governo precedente e questo hanno agito con la logica dei risarcimenti, degli indennizzi e dei ristori e ovviamente con la cassa integrazione che è stata ritenuta il mezzo non so se il migliore o l'unico possibile per alleviare le conseguenze sull'occupazione sul lavoro della pandemia". "Il vero ristoro e il vero risarcimento è poter tornare a lavorare, è poter riaprire le attività economiche per garantire i posti di lavoro e per garantire un'economia che in molti settori è al collasso. - ha aggiunto Gelmini - Il virus non è sparito, è ancora presente agisce anche attraverso le varianti e quindi la scelta che il governo Draghi ha fatto è stata quella di riaperture progressive, graduali in sicurezza".
"Il ritorno alle zone gialle è stato possibile per il fatto che nelle terapie intensive il numero di posti letto occupato sta calando, l'Rt sta diminuendo. I parametri ci dicono che al momento stiamo tenendo sotto controllo i contagi. E quindi siamo passati a progressive riaperture soprattutto all'aperto. E' evidente che non abbiamo potuto riaprire tutto e subito, perché sarebbe stato un problema", ha affermato.